Violins And Heartstrings by Bittenandstaked

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*drusilla*
view post Posted on 9/12/2005, 15:24





Fanfiction Au

Autrice: Bittenandstaked
Traduzione by ME! biggrin.gif
Rating: NC-17 (in alcuni punti)
Disclamer: i personaggi appartengono a Joss Whedon, bla bla bla...




Charter 1 – La ragazza della porta accanto

William Thornton si mosse a fatica nel corridoio, nuotando attraverso la folla degli studenti del liceo e sperando silenziosamente che nessuno lo notasse. Il preside gli aveva detto che se non avesse completato il progetto di storia avrebbe perso la maturità e con una graduatoria così chiusa, William non poteva permettere che questo accadesse. Tutto quello che doveva fare era localizzare la ragazza che avrebbe lavorato con lui e iniziare il progetto, conosceva il suo nome e sapeva che era una ‘della folla’ ma non aveva ancora visto la sua faccia.

Spinse la porta della stanza di musica, il preside Giles gli aveva detto che lei sarebbe potuta essere lì e William pensò che stesse riordinando o qualcosa di simile. Quando non la trovò nella stanza principale, iniziò a guardare nelle stanze di pratica, una dopo l’altra finchè non la localizzò. Scrutando attraverso la piccola finestra di vetro, non potè credere ai suoi occhi.

Bagnata in un fascio di luce solare, la minuta ragazza della porta accanto stava suonando un violino. La morbida luce faceva luccicare e splendere i suoi capelli, e i suoi occhi castani erano leggermente aggrottati per la concentrazione. William sentì il desiderio di capire cosa stava suonando prendere il sopravvento e spinse la porta aprendola lentamente, sperando disperatamente di non disturbarla.

Buffy Summers continuò a suonare quando sentì la porta aprirsi e lasciò gli occhi fermamente chiusi lasciando continuare l’eco della musica per essere libera di esprimere le sue emozioni. Chiunque la stesse cercando avrebbe aspettato; la musica veniva prima come era sempre stato.

Lui guardò con meraviglia l’archetto tenuto delicatamente tra sue dita danzare in mezzo alle corde, carezzandole facendo un suono armonioso che lui riconobbe come ‘Estate’ di Vivaldi. Lo capì quando il naso di lei si arricciò e i suoi occhi si strinsero all’intensificarsi del suono fino al crescendo – era come se lei stesse suonando direttamente le corde del suo cuore. Come lei suonò l’ultima nota e la lasciò risuonare attraverso la stanza, William non era sicuro se dovesse applaudirla stupefatto o andarsene con calma.

Si girò per andarsene.

“William, giusto?” Buffy emise un profondo respiro e si stiracchiò prima di mettere via il violino nel suo contenitore.

Tornò indietro la guardò cercando di nascondere la sua meraviglia--il fantastico angelo della porta accanto conosceva il suo nome.

“Sì, per favore non fermarti per me, suoni magnificamente” la sua voce tremò quando rispose; lei arrossì lentamente e per questo arrossì anche lui.

“Devo fermarmi comunque. La stanza serve per una classe. Tu sei il mio vicino di casa, vero? Ricordo di averti visto qualche volta” Buffy sorrise chiudendo l’astuccio del violino e fermando il chiavistello.

“Sì, il preside Giles mi ha mandato a cercarti, noi dobbiamo fare il progetto di storia…insieme?”

“Ahh, l’infame progetto di storia. Posso confidarti un segreto?” prese l’astuccio del violino e camminò finchè fu solo a qualche centimetro da lui.

William deglutì a fatica e il suo cuore si agitò quando guardò negli occhi di lei “Certo”

“Io e la storia siamo due cose incombinabili. Ci provo e studio, davvero, ma non vuole stare nella mia testa. Spero che tu vada bene in storia”

“Non proprio” –- era imbarazzato, la storia era il suo unico fallimento.

“Oh. Beh, se alla fine non riusciremo saremo almeno in compagnia” Buffy gli rivolse un ampio sorriso e William pensò che fosse più brillante del sole.
“Forse dovremmo iniziare?” Guardò Buffy camminare dopo di lui e la seguì fuori nella hall, niente era così difficile per lui che staccarle gli occhi di dosso.

Camminarono insieme attraverso la stanza e poi fuori all’aria aperta del cortile interno della scuola. Buffy si mosse i capelli e mise la sua faccia al sole. William pensò che Buffy sembrasse godere della luce del sole e del modo in cui danzava sulla sua pelle. Per un momento, immaginò che le proprie labbra fossero la luce del sole, mentre scaldavano la sua morbida pelle con baci.

“Ricordo di averti visto spesso la scorsa estate, quando mia madre era fuori in vacanza--Non avevo mai visto un ragazzo leggere così tanto. Voglio dire hai dovuto raggiungere dei crediti. Pensavo ti servissero per finire la scuola” Si aggiustò la borsa sulle spalle e lo lasciò in mezzo al cortile muovendo i primi passi sulla strada.

William capì che non stavano andando a studiare nella libreria della scuola, come aveva pensato.

“Ho letto le cose sbagliate durante estate, la storia non è…è…”

“Noiosa?” Buffy suggerì e William annuì “Questo va bene”

Camminava di fianco a lei e guardò l’astuccio del violino che era fermamente stretto nella mano di lei. Non poteva ancora credere che suonasse così bene, aveva guardato le sue agili dita lavorare al violino come quelle di una professionista e si sentiva perso nella passione che lei aveva emanato. Alzò la testa, si guardò intorno; i gruppi di studenti passarono vicinissimi a loro e Buffy non sembrò interessarsi dei loro pettegolezzi su lei e William che sembravano insieme.

Visto che era vocini di casa, Buffy lo guardò un po’, aveva sempre pensato che fosse un dolce ragazzo e la scorsa estate aveva capito che sotto i suoi vestiti sformati c’era un bel corpo tonico e snello –- lo aveva visto in un’afosa giornata quando si era tolto la maglia per sdraiarsi nel suo giardino sul retro. Scosse la testa e gli sorrise.

“Allora, cosa avevi letto?” Buffy lo guardò e entrarono nella loro via.

“Shakespeare, Thomas Hardy, questo genere di cose”

“Oh” Buffy riconobbe ‘Shakespeare’ ma l’altro le sfuggiva. “Ti va di lavorare nel mio giardino sul restro? E’ così bello fuori oggi. Ti faccio una limonata”

William deglutì a fatica e quasi rise al modo in cui lei gli disse che avrebbe fatto una limonata, come se lui avesse bisogno di qualcosa di più che un invito per sedersi con lei nel suo giardino.


Quattro ore dopo il sole aveva iniziato lentamente la sua discesa per la fine della calda giornata estiva. Erano ancora seduti nel giardino sul retro sotto il parasole e blocchi per gli appunti occupavano ogni centimetro del tavolo.

“Stupida storia” brontolò Buffy appoggiandosi pesantemente alla sedia.

“Concentrati, passerotto. Più ci concentriamo, più velocemente finiamo” William strofinò gli occhi e tornò al lungo testo di storia di fronte a lui.

“Mi chiami già passerotto?” Buffy lo guardò dalla sedia in cui oziava.

“Um, sì. Scusa” Arrossì violentemente e spero che lei non lo notasse nella luce bassa.

“No, è carino, davvero”

William sorrise e cercò di smettere di arrossire affinché le sue guance non si bruciassero.



Chapter 2 – La camera del miglioramento

Dopo una settimana avevano speso ogni notte studiando nel giardino sul retro di Buffy, qualche volte con le loro madri che parlavano tra loro ma la maggior parte da soli. Era sabato sera e William notò che Buffy era annoiata, la quantità dei suoi sospiri significava che non avrebbero studiato altro per il resto della serata.

“Cos’è tutto questo sospirare?” William posò il libro che stava leggendo e la guardò.

“Tutti i miei amici sono al Bronze, fanno festa come ogni sabato sera” crollò in avanti guardandosi la dita delle mani.

“Cosa vuoi che ti dica, vai con i tuoi amici, finirò io il progetto”

Buffy scosse la testa con disapprovazione “Hai bisogno di un po’ di divertimento per una volta”

Fu il turno di William di scuotere la testa in segno negativo e quando lei gli catturò le mani nelle sue, lui cercò di tirarle via.

“Davvero, sto bene qui. Non c’entro con i tuoi amici. Non piacerei.”

Buffy arricciò il naso e guardò prima lui e poi la finestra della camera di William.

“Ci potrei pensare io a farti piacere”



William corse nella sua stanza e cercò di togliere qualsiasi cosa lo facesse sentire più imbarazzato di quanto già non era. Stipò tutto nel suo armadio, riuscì a chiudere la porta dopo che Buffy entrò, la guardò guardarsi intorno e sorridere.

Si sedette alla fine del letto e si molleggiò un poco “Comodo”

William deglutì a fatica alla vista di Buffy seduta sul suo letto come se non ci fosse nulla di sbagliato in questo. Si sfregò le mani e cercò di non sembrare così nervoso.

“Fammi vedere cosa c’è qui” Buffy gli sorrise e si alzò dal letto, non poteva fare a meno di notare la sua agitazione –- forse non avrebbe dovuto auto invitarsi nella sua stanza.

Cercò di deglutire di nuovo ma la sua bocca era così secca che non riuscì. I suoi occhi vagavano sul corpo di lei e sentì immediatamente la temperatura salire.

Buffy puntò al guardaroba e lo guardò fisso mentre raggiungeva l’armadio. Il cuore di William martellava contro le costole quando Buffy aprì le ante.

“Wow, hai molti film” Buffy scrutava la sua collezione di video e cercava di trovarne alcuni che conosceva, il suo gusto era variegato e notò che c’erano molte etichette artistiche accanto alla corrente principale dei film.

“Sì. E’ un tipo di…nulla”

“Un tipo di cosa?” Buffy cercò di incoraggiarlo – voleva sapere il più possibile sul suo timido vicino di casa. “Passione?”

“Adesso riderai” William lasciò le sue spalle scendere lentamente e si allontanò da lei.

“Dimmi?” guardò tutti i poster che adornavano le pareti; molti di questi appartenevano ai film, la maggior parte in bianco e nero come ‘Casablanca’ , ‘Nosferatu’ e qualche poster dei film di Cary Grant.

“Vorrei diventare un attore. Dai, ridi” mosse le spalle come cenno quando disse la parola ‘ridi’ e Buffy si accigliò.

“Perché dovrei?” gli andò incontro, lasciò scivolare la mano sulla schiena e poi sulla spalla di William facendolo voltare “Tutti noi abbiamo dei sogni, William, non c’è niente di cui ridere su questo”

William la guardò passargli davanti e tornare ai vestiti, non poteva credere a quello che lei gli aveva appena detto, tutti i suoi amici a scuola avevano riso quando aveva raccontato che voleva diventare attore ma non questa ragazza -– questa ragazza sognava ancora più di lui, lo leggeva nei suoi occhi.

Buffy si intrufolo tra i suoi vestiti e turò fuori una t-shirt nera; spalancò gli occhi quando gliela strinse addosso. Sorridendo a se stessa, appese sulla sua mano la maglia e continuò la ricerca. Stipandoli tutti insieme trovò un paio di jeans neri, sembravano un po’ stretti ma avrebbero solo ampliato l’effetto… Li mise in mano a William e fece cenno come a dire ‘sciò sciò’.

Fissando i vestiti, William andò in bagno e chiuse la porta, terrorizzato al pensiero di ciò che Buffy poteva fare mentre lui si stava cambiando.

Tutto quello che Buffy stava facendo era far scivolare il dito lungo il dorso della sua collezione di libri, ma lei sentì che era più di quel semplice gesto -– questo era William, la sua camera e il suo piccolo mondo e sentì di conoscerlo molto di più solo guardando lì intorno.

Quando lui riapparse, lei si girò a guardarlo con un ampio sorriso che danzava sulle sue labbra – lui era stupefacente. William si mosse piano tra lei e lo specchio, quando Buffy lo fermò proprio davanti a questo li spettinò dolcemente i capelli castani.

“William, incontra il nuovo ‘te’ “ Buffy si fece da parte e lui si ammirò nello specchio.

William era scioccato per la differenza che c’era, i suoi vestiti sformati se ne erano andati e al loro posto c’erano questi che lo facevano uomo, e forse davvero poteva piacere.

Lui la guardò attraverso lo specchio quando improvvisamente Buffy gli appianò la t-shirt; le sue dita sembravano tracciare i muscoli del suo petto e del suo stomaco e gli occhi seguivano lo stesso percorso. Buffy poteva sentire ogni punta e ogni morbidezza dei suoi muscoli muovendo le mani su di lui; l’aveva desiderato dal giorno in cui lo aveva visto a torso nudo la scorsa estate. Guardandolo negli occhi catturò la sua dolce espressione, i suoi occhi blu profondo la guardavano con interesse e stavano chiaramente cercando di riuscire a capire cosa stesse facendo. Lasciò lo sguardo vagare sul suo viso, scivolando sulla deliziosa curva delle sue guance e seguendola fin sotto alla sua bocca piena, e alle sue labbra da riempire di baci. Gli tolse gli occhi da dosso e guardò nello specchio, la testa di William era girata verso di lei e Buffy provò la tentazione di abbracciarlo solo per vedere come sarebbero stati insieme. Uscendo dal momento Buffy si rivolse a lui.

“Dai, andiamo a divertirci” ridacchiò prendendo la sua mano e lo strattonò fuori dalla stanza, William si sentì come se gli stesse tirando di nuovo le corde del cuore.



Chapter 3 – Il Bronze
Quando lui la seguì all’interno del Bronze, Buffy stava ancora stringendo la sua mano per la paura che potesse fuggire via se non l’avesse trattenuto.
Lo spinse davanti ai suoi amici e gettò loro un’occhiata che voleva dire ‘non iniziate’.
“La storia è una droga” Buffy sorrise radiosamente ai suoi amici ma tutta l’attenzione era su William.
“Sei veramente tu…cosa è successo al timido e riservato William?” Harmony lo fissò e mescolò il suo drink.
Buffy roteò gli occhi e afferrò la mano di William, trascinandolo in mezzo alla pista e lontano dalle altre ragazze.
“Balli?” lo guardò e per tutta risposta William scosse la testa “Non importa, troviamo un posto in cui possiamo parlare”
William la seguì e Buffy lo spedì al bar a prendere due coche, lui insistette per pagarle e come ringraziamento per essere stato così gentiluomo ricevette un ampio sorriso.
Buffy lo guidò sulla balconata era felice che fosse vuota così avrebbe avuto la possibilità di parlare con lui. Togliendolo dagli libri sembrava lo avesse migliorato, era più estroverso e loquace.
William si sedette in una comoda poltrona in faccia a lei e Buffy guardava spesso la pista sotto di loro. William sapeva che lei voleva ballare ma non voleva far la figura dello scemo, l’aveva fatta molte volte nella sua vita.
“Così, vuoi recitare? Cosa ti piacerebbe, cinema o teatro?” Buffy sorseggiò il drink e gli sorrise.
“Non lo so. Ho sempre voluto essere su un palcoscenico, ma credo che il cinema sia una via migliore, certo prima devo prendere la maturità e poi andare all’università”
“Beh, vedrai che riesci a superare la maturità, non preoccuparti” Buffy toccò il suo ginocchio e lui rise.
“E’ il tuo turno, qual è il tuo sogno?” Buffy divenne improvvisamente timida, lui sapeva già cosa lei voleva fare ma farglielo dire l’avrebbe aiutata a cercare di realizzarlo e a crederci--sperò che questo le servisse.
“Io voglio…non succederà mai”
“Beh questo è darsi per sconfitto. Cosa è successo al tuo motto ‘vivi i tuoi sogni’ ?”William diede un sorso alla coca e tornò a guardarla.
“E’ solo troppo difficile, non sono abbastanza brava”
“Se stai parlando di come suoni il violino, sei fantastica, Buffy. Hai un talento così raffinato. Davvero, hai mosso qualcosa dentro di me quando ti ho sentita suonare” Tornò al suo drink, cercando di nascondersi ai suoi occhi indagatori.
“Davvero? Non avevo suonato davanti a nessuno finora. L’ho…sempre tenuto solo per me. Ne riderebbero tutti” Buffy cercò di trovare gli occhi di William, ma lui fissava fermamente il bicchiere di vetro.
“Io non lo faccio. Tua madre non lo fa. Tu sei una violinista eccellente, devi solo fare il salto…cercare dentro di tre la forza di realizzare i tuoi sogni” William rialzò lo sguardo su di lei e sorrise “Se lo farai tu, lo farò anche io”
Buffy ridacchiò “Sembra quasi un patto. Tu diventerai un famoso attore e io la migliore violinista. Possiamo diventare famosi insieme”
“Sì” pensò William. Mi piacerebbe molto.
“Mi aspetti qui? Ti prego, adoro questa canzone e ho davvero voglia di ballarla, ma non vorrei sembrarti scortese” Sentì il primo accordo arrivare dritto fino a loro.
“Vai e mettimi k.o.” le catturò il braccio quando passò vicino a lei “Buffy?”
“William?” Buffy guardò la mano ferma sul suo braccio e poi i suoi occhi, recentemente ci si era persa spesso.
“C’è una cosa a scuola, alla fine dell’anno, potresti suonare. Penso che potrebbe davvero aiutarti” Le sorrise e Buffy sentì le farfalle nello stomaco -- sembrava davvero che si volesse prendere cura di lei.
“Forse. Se prima finiamo il progetto di storia” Buffy percorse velocemente le scale.
Stando su, William si appoggiò contro la ringhiera e la guardò trascinare i suoi amici in pista. La canzone che aveva scelto di ballare era una hit del momento.La vide muoversi sotto di lui e fargli un ampio sorriso che lui subito ricambiò.
Why do you smile like that when you look at me?
When you know I can't have you
Why do your glances seem like advances?
Is it just me?
Man, I think you're going crazy.
William non poteva smettere di pensare a come la canzone rispecchiasse i suoi sentimenti, era impossibile che piacesse a Buffy ma le piccole occhiate che a volte gli lanciava lo facevano sperare che fosse vero.
It aches in my heart
With my friends, I'm always acting so cool
But I would sell out!
If only to be closer to you
Cause there's nothing I can do…

I can't get you out of my thoughts
Or out of my head and I know I'm in love with you baby
Everything I do, leads me back to you
You got to know that you're driving me crazy

La guardò agitarsi in pista, la testa gettata indietro mentre rideva con i suoi amici e William notò altri ragazzi l’avevano adocchiata. Sentì la temperatura salire; lei non era sua ma le sbirciate dei suoi compagni di classe lo fecero ingelosire. Buffy spostò la testa verso l’alto e ridacchiava osservandolo, le sue labbra leggermente imbronciate, gli fece l’occhiolino prima di muovere le mani vicino alla testa.
Look at me girl, I'm a fool, I make you smile
But I know I can't have you
And I stare at the stars, wishing you weren't so far
From my arms, not alone
But sick of being lonely
William la salutò con la mano e vide l’attenzione di Buffy tornare ai suoi amici ridendo e scherzando, era così piena di energia e devozione che tutto questo faceva solo aumentare l’amore che sentiva per lei. Ci aveva pensato, e lei era la prima per lui…ma non glielo avrebbe mai detto perché Buffy poteva non aver riso per il fatto dell’attore, ma lo avrebbe certamente fatto a questa notizia.
I try to love someone else
And every day I try to be true
It only makes me feel worse
Cause all I do is think about you
And there's nothing I can do

I can't get you out of my thoughts
Or out of my head and I know I'm in love with you baby
Everything I do, leads me back to you
You got to know that you're driving me crazy
La osservò lasciare la pista e sospirò -- aveva appena capito cosa significava Buffy per lui. Comparve sulle scale e William fu sorpreso di vederla tornare indietro così presto, credeva che volesse passare più tempo con i suoi amici.
“Phew!” Buffy sprofondò nel divano e in un solo sorso bevve metà del drink.
“Balli veramente bene, passerotto” William si sedette nuovamente di fronte a lei.
“E’ più che dimenare e agitare le mani quando si balla. Ti fa sentire bene dentro, dovresti provarlo qualche volta”
“Un fragoroso ‘no’ alla proposta” ridacchiò e lei posò il bicchiere sul tavolo.
“E questo cos’è?”
“Cosa?” sbiancò.
“Questo sexy risolino” Buffy sorrise e lui arrossì.
“Scusa”
“Lo fai sempre: scusarti quando non hai fatto nulla di sbagliato. Perché?” Buffy mosse il divanetto vicino a lui inclinandosi verso il suo braccio così da essere pericolosamente più vicina.
“Così…” cercò di sorriderle e si sentì accaldato per la vicinanza.
“Non dovresti, devi curarti meno di quello che pensa la gente, William. Se hai una risata sexy è una buona cosa e nulla di cui scusarsi” Si avvicinò ancora di più e lui deglutì a fatica.
William guardò l’ora, qualsiasi cosa per distrarsi dalle labbra luccicanti di Buffy che adesso erano deliziosamente imbronciate verso lui. Erano le dieci passate e sapeva che sua madre si sarebbe preoccupata. E poi se sarebbe rimasto avrebbe tentato di baciare Buffy, lei gli aveva lanciato dei segnali ma non era del tutto sicuro.
Buffy lo guardò alzarsi e coprì il suo disappunto con un sorriso. Cosa doveva fare per fargli capire che le piaceva? Non poteva dargli la colpa, era ovvio che non fosse abituato a essere considerato attraente dalle ragazze e Buffy sapeva che aveva molto di più che il fascino per stuzzicare le ragazze a scuola.
“E’ ora di tornare a casa?” Buffy finì la coca e si alzò a sua volta -- non sarebbe scappato così facilmente, se non voleva baciarla l’avrebbe almeno accompagnata a casa.
“Vieni anche tu?” William la guardò gettare un’ultima occhiata al locale.
Fissò gli amici ancora in pista e poi gli occhi blu oceano così profondi che aspettavano una sua risposta – sapeva già cosa fare.
“Sì, se tu vai via non c’è nulla per cui io debba restare”
William sentì il cuore in gola a quelle parole, non sapeva come interpretare quelle parole ma certamente a suo favore – lei non voleva restare lì senza di lui.
La guidò giù dalle scale e fuori dalla porta, e aveva stampato in faccia un sorriso che andava da un orecchio all’altro e che lo accompagno tutta la strada verso casa.
Chapter 4 – Guidando per distrarsi

William uscì nel portico, era una torrida e calda giornata estiva e questo lo faceva sentire fiacco ma allo stesso tempo pieno di energia. Si stiracchiò guardandosi intorno. Quando scorse Buffy un ampio sorriso comparve sul suo viso. Avevano superato l’esame di maturità due settimane prima e con il progetto di storia aveva preso una C…beh, William poteva benissimo conviverci. Con la scuola finita, si aspettava una lunga e pigra estate in compagnia della vicina di casa.

La guardava, stava lavando la nuova macchina – era una comune e arrugginita Desoto nera e lei ne era follemente orgogliosa.

William si avvicinò a Buffy che agitò la spugna per salutarlo.

“Mi daresti una mano?” gli sorrise dolcemente.

“Stai cercando di togliere lo sporco lasciato dalla ruggine?” lui fece uno dei suoi risolini sexy e la fece arrossire – da quella notte al Bronze, lui teneva ogni risata solo per lei.

“Lo spero” Buffy si passò il dorso della mano contro la fronte e lasciò una scia umida di sapone “Uff, devo accettarlo!” disse riferendosi all’essere bagnata.

Buffy sentì le ginocchia tremare mentre la guardava era cambiato così velocemente, aveva perso un po’ delle qualità del ragazzo timido.

William girò intorno alla macchina e quando Buffy fu visibile per intero, si sentì gelare. Aveva indosso un corto vestito estivo che aveva macchie di sapone sopra e dove era bagnato aderiva alle sue cosce. William cercava di staccarle gli occhi di dosso.

Buffy si passò le dita tra i capelli e li raccolse in una coda di cavallo. Poteva sentire gli occhi di William squadrare il suo corpo e non le diede alcun fastidio, gli passò una spugna e gli schizzò un po’ d’acqua con le dita.

Osservò ancora un attimo le gocce d’acqua scivolare sul viso di lei e poi andò all’altro lato del cofano. Quando tutti e due iniziarono a pulire, William sentì l’urgenza di vedere il suo vestito. Più era lontana da lui, più poteva vedere interamente sotto il suo abito, facendo lavorare a fondo gli occhi arrivò e fissare il suo top e il suo seno che dondolava liberamente ad ogni movimento.

Buffy si stiracchiò e prese la canna d’acqua.

“Devi farlo adesso??”

“No” rispose brevemente William, il costante fissarla sotto il top l’aveva fatto indietreggiare e lei aveva già insaponato quella metà della macchina.

“Lavi sempre nel solito posto. Se pulisci ancora non lascerai nemmeno la vernice” lo prese in giro e William sospirò.

“Non essere sciocca, Buffy” aveva ancora un solo pezzo di cofano da pulire.

“Chi hai chiamato sciocco?” si imbronciò Buffy.

William si fermò e la guardò fisso “Tu, amore”

“Sono sciocca?” lasciò diventare il suo sorriso malizioso “vediamo come sarai sciocco tu completamente bagnato”

Prima che lui potesse muoversi, Buffy girò la canna verso di lui e spinse il sapone del cofano sui suoi pallidi blue jeans. William si guardò le gambe completamente bagnate e alzò un occhio su di lei.

“Non dovevi farlo” lei ebbe l’audacia di ridere per la scena.

“Adesso chi è lo sciocco?”

“Tu…” William immerse la spugna nel secchio dell’acqua insaponata e gliela tirò colpendola in piena faccia.

“Continuo a ripeterlo, tu…” Gli fece la linguaccia.

“Hai iniziato tu” William tornò vicino a lei e mostrò il disastro che gli aveva fatto con sui pantaloni.

Buffy fece la timida per un momento poi si spruzzò l’acqua sul top “Ecco, siamo pari”

“E’ proprio questo, passerotto” quando corse attorno alla macchina Buffy urlò con risolini e cercò di fuggire via con la canna.

William la raggiunse velocemente le strappò la canna dalle mani facendo un ghigno.

“No!” gli occhi di Buffy si allargarono e cercò di scappare da lui rifugiandosi dietro l’altro lato della macchina.

“Una buona razione, amore” William la spruzzò tutta con la canna e il vestito era diventato una ventosa sulla sua pelle.

Buffy mise le mani davanti cercando di bloccare il getto d’acqua, poteva sentirla scivolare lungo le gambe e rise “Tregua! Per favore…”

Buffy si nascose dietro la macchina mentre William spense la canna, aspettando di vederla riapparire. Spuntò con la testa, i suoi capelli erano tutti insaponati e quando si mostrò tutta, William sentì la sua temperatura aumentare vertiginosamente. Il suo corto vestito adesso era completamente attaccato alla pelle.

“Molto divertente” si mise le mani sui fianchi fronteggiandolo.

“Divertente è dire poco” rise mentre lei ruotava intorno alla macchina cercando di staccarsi di dosso il tessuto dell’abito.

“Finiamo di pulire prima che il sole asciughi il sapone”

“Non pensare che sia il sapone ad aver bisogno di asciugare” ridacchiò di nuovo e si pulì le braccia.

“Dai, William. Mia mamma arriverà a momenti e non voglio che mi trovi ancora fuori a lavare la mia macchina.

“Okay. Niente schizzi” sussurrò a un centimetro da lei.

“Prometto. Non ti bagno più” promise con la mano sul cuore e William sentì gli occhi tornare al suo seno.

Scuotendo la testa, girò intorno alla macchina e tornò a lavorare pulendo accuratamente attorno i pulsanti delle porte, tenendo sempre la Desoto come divisione tra lui e Buffy. Lei iniziò a pulire nuovamente; mettendosi in punta di piedi, facendo grandi cerchi con la spugna sul tettuccio.

William alzò la testa un attimo per bagnare la spugna e guardò verso Buffy attraverso il finestrino della macchina, spalancò gli occhi quando sentì un terribile indurimento dentro i suoi jeans bagnati. Con ogni cerchio che faceva sul tetto il suo seno spingeva contro il vetro bagnato, e lui poteva vedere i suoi capezzoli muoversi contro il finestrino. William deglutì a fatica . Qualcosa gli diceva che lei sapeva cosa stava facendo – sapeva che lui la stava guardando. La mano di Buffy apparve in vista e si lisciò ancora di più il vestito sul seno così che aderì terribilmente ai suoi capezzoli. William sentì il suo maschio nei pantaloni sussultare e perse il controllo.

Chapter 5 – Cadendo

Girando intorno alla macchina alla velocità della luce prese il suo braccio e la strinse schiacciandola contro la portiera e quando le loro bocche si fusero insieme lasciò andare tutta la sua passione. Buffy lo ricambiò immediatamente, godendo del fuoco che gli ispirava e del sentimento con la quale si stringeva a lei. Quando la spinse più forte contro la portiera, sentì quanto era eccitato e una fitta nel centro del suo piacere la fece gemere nella bocca di lui.

William la staccò dalla macchina, la baciò appassionatamente e lei strinse le gambe intorno al suo bacino. Buffy lasciò la sua lingua avvilupparsi a quella di lui baciandolo affamata…e quando lui la trasportò in casa potè sentire il desiderio di William crescere ad ogni passo.

Aprì con un calcio la porta e salì sulle scale, fermandosi in alto per prendere la giusta direzione. Quando Buffy indicò con gli occhi la strada per la sua camera, lui catturò nuovamente le sue labbra e i loro denti si scontrarono mentre Buffy si aggrappò alle sue spalle.

Dopo essere entrati, la lasciò scendere a terra e la guardò chiudere la tende prima di tornare a prendersi cura di lui. Buffy tirò impaziente la t-shirt bagnata e gliela strappò dopo che lui le aveva sfilato il vestitino, rivelando la sua completa nudità.

“Oh Dio” William sospirò vedendola nuda e bagnata.

La strinse forte e fece scendere una pioggia di baci sulla sua pelle umida e insaponata mentre lei lavorava aprendogli la cerniera dei jeans, le sue agili dita fecero un ottimo lavoro e così i pantaloni scivolarono lungo le sue anche. Buffy si piegò sul suo membro che scattò dritto, completamente eccitata lasciò scorrere le sue dita attorno la sua umida asta incoraggiandolo a liberarsi completamente dei pantaloni. William chiuse gli occhi e si morse il labbro inferiore, il suo tocco era una scia di fuoco e quando leccò l’intera lunghezza del suo membro spinse la testa all’indietro.

“Buffy…” gemette affannato mentre lei affondava le labbra sulla sua punta, lasciando la lingua danzare attorno alla sua forma e scendendo e succhiando la sua fessura.

William non poteva smettere di accarezzare i suoi capelli e spingerla più a fondo sul suo membro – era davvero uno sballo. Guardandola sotto di lui gli venne voglia di toccarla…era nuda e poteva vedere l’eccitante curva del suo sedere. Tirandola su la baciò con forza, ignorando lo scontrarsi dei loro denti e lasciando le loro lingue giocare l’una con l’altra poi le succhiò avido le labbra.

Buffy fece tornare le sue dita intorno al membro e lo guardò, alla vista di quell’asta dura, solo per lei, sentì l’urgenza di averlo dentro. Spinse William sul letto e cadde insieme a lui.

Le baciò il petto e leccò con cura e i suoi seni facendo scorrere le dita arrivando fino al suo stomaco. Buffy inarcò la schiena quando con la sua calda bocca le catturò un capezzolo e incominciò a succhiarlo, i suoi denti lo mordevano dolcemente e con rapidità lo fecero indurire. Afferrando la mano di William la spinse verso il suo centro piacere fin dentro la piega umida, William gemette quando sentì quando era calda e già bagnata per lui.

Strofinò la sua asta contro la gamba di Buffy, e prese a giocare con …Buffy lo guardò con occhi dopo ritornarono a baciarsi. Più la baciava e sentiva i loro corpi nudi a contatto, più desiderava essere dentro di lei, era nervoso ma tutto era scomparso nel secondo in cui erano caduti nel letto insieme. Finalmente si era avverato il sogno dei mesi precedenti in cui si era immaginato con lei e adesso non poteva più aspettare a lungo.

Le labbra non si separarono mentre guidò il suo membro verso la sua entrata, lasciandolo lentamente entrare e si agitò un po’ per abituarsi a quella nuova presenza in lei. William sentì il suo desiderio combattere e lasciò continuare la scia di baci mentre le anche si muovevano insieme. Tutto questa era fantastico, il membro era conficcato nella bagnata fessura di Buffy e tutto quello che voleva era esplodere. Quando si sentì pronto per procedere, Diede una spinta con il bacino e Buffy gettò la testa all’indietro.

“Uhhhhhhhh…” arcuò la schiena e si aggrappò alle sue spalle. “Dio…”

Guidato dai suoi gemiti e dal desiderio schiacciante di accontentarla, William si rituffò sulla sua bocca e la baciò appassionatamente stando dentro di lei. Buffy alzò il bacino per consentirgli un accesso più profondo e quando William sentì i suoi muscoli tesi intorno al suo membro gemette nella sua bocca e Buffy lo imitò.

“Di più…William”

“Oh sì” William gemette forte e spinse con più forza in lei, immobilizzandola al letto, Buffy si attaccò al suo sedere cercando di farlo muovere più veloce.

Buffy voleva sentire quanto era duro, voleva sapere cosa provava per lei. Aveva sognato questo momento per tutto il mese passato e non le interessava se tutta l’urgenza e il desiderio uscivano fuori. Lo baciò con violenza e passò una mano tra i suoi capelli. Il suo membro martellava in lei e arcuò nuovamente la schiena, tese i muscoli intorno a lui e lo strizzò forte.

William sussultò e scese a baciare la sua gola, le anche incontravano quelle di lei ad ogni spinta e Buffy gemette e sospirò sotto di lui. William poteva sentire la loro pelle sudata cozzare e le loro bocche e i corpi fondersi. Buffy gridava di piacere e lo sentiva pulsare dentro di lei.

Buffy non poteva resistere ancora a lungo, sentiva che stava per raggiungere il culmine mentre lui continuava leccarle la gola e le morse di nuovo i capezzoli. Intanto che si muoveva dentro lei con lunghe e profonde spinte, William sentiva le dita di Buffy premere sul suo sedere sodo.

“Di più…” Buffy gemette pesantemente nel suo orecchio e mosse la sua bocca al suo collo per darle quello che voleva.

Lei sentiva le sue mani scivolare lungo le sue spalle e il corpo di William pressato contro il suo. Tese i suoi muscoli attorno a quell’asta pulsante che supplicava di arrivare al culmine, qualcosa le diceva che era prossimo a venire.

William succhiava il suo collo e i loro bacini si scontravano, poteva sentire Buffy stringerlo e rilasciarlo e non potè che perdere l’ultimo briciolo di autocontrollo che gli era rimasto. Inchiodandola al letto, spinse il suo membro dentro quasi a farle male e si baciavano affamati.

Buffy avvolse le sue gambe attorno alle sue cosce, godendo delle sensazioni che le dava. William le baciò nuovamente il collo, e lei sentì il capezzolo stretto tra i suoi denti e premette il suo membro in risposta. Sprofondò in lei ancora una volta in modo deciso e quando la sua asta colpì la sua clitoride Buffy sentì un fremito velocissimo attraversarla e i suoi caldi succhi ricoprire il suo membro.

“Unghhhhhhhhhhh!!!!! William…” stava praticante urlando nel suo orecchio e venne, la sensazione deliziosa che sentiva passarle attraverso fu solo aumentata quando sentì le sue anche scuotersi freneticamente e il membro pulsare vivo in lei.

“Oh Dio Buffy…ungh…uhhh!” William gemette nelle sue orecchie mentre veniva, le spinte divennero più lente finchè non si fermarono e William si accasciò sul suo collo ansimando forte.

Buffy lasciò le dita giocare piano sulla sua schiena, accarezzandolo dolcemente e assaporando l’emozione di essere un tutt’uno con lui. Sorrise e chiuse gli occhi, appoggiando la guancia contro la fronte di William e aspettando che il respiro tornasse normale.

“Mmm…” Buffy baciò la sua faccia imperlata di sudore e sorrise felice.

“E’ stato…” William stava ancora sforzandosi per respirare normalmente.

“Stupefacente…” continuò Buffy e lo strinse un poco.

La porta di casa sbattè. Il ragazzo gelò.

“Buffy? Pensavo di averti detto di lavare la macchina!!” Era la madre.

“Merda” William si sfilò da lei e le gettò un’occhiata nervosa, e Buffy lo guardò in panico.

“Veloce. Fuori dalla finestra” Buffy sapeva che se fossero usciti insieme dalla stanza con i vestiti perfettamente in ordine non ci sarebbero stati problemi—ma i vestiti bagnati avrebbero reso la madre sospettosa e Buffy non voleva che una ramanzina rovinasse il miglior momento della sua vita.

William si infilò velocemente i jeans bagnati e scivolò nella t-shirt umida. La guardò infilarsi in fretta il vestito e correre in bagno.

Si asciugò velocemente i capelli e dopo tornò in camera e si infilò un paio di mutandine.

Quando si mosse verso la finestra, Buffy lo bloccò e lo baciò appassionatamente, cercando disperatamente di dimostrargli quanto fosse grande il sentimento che provava per lui. Lui sorrise e mise una gamba fuori dalla finestra.

“Ci vediamo domani, mamma è di sotto…scusa” la sua faccia divenne frustrata sentendo la madre chiamarla di nuovo.

“Non preoccuparti” William la baciò brevemente e poi iniziò a scendere.

Buffy si tolse dalla finestra ed era quasi fuori dalla stanza quando sentì un tonfo.

“Cazzo” William disse e lei corse alla finestra.

“Cosa? Oh Dio, stai bene?”

William si stava massaggiando il sedere, con un espressione seccata.

“Sto bene” si rialzò.

Buffy gli lanciò un bacio e sorrise “A domani”








Chapter 6 - Domani

Ma ‘domani’ non arrivò mai più. Sei anni di ‘domani’ passarono e William cambiò drammaticamente.

Spike Thornton sedeva nella sua limousine vicino alla sua ragazza, Drusilla. Nei sei anni passati aveva speso ogni giorno pensando a Buffy Summers e adesso era tempo di smettere—la sorte era una crudele puttana e gli aveva rubato il suo unico amore.

Il ricordo del giorno seguente all’amore con Buffy era ancora doloroso, nonostante fosse passato tutto questo tempo. Era andato a casa di lei trovando la Desoto mezza sporca, sorrise e felice percorse il giardino fino ad arrivare alla porta. Suonò e fu accolto dalla madre, Joyce, fu gentile anche perché lo vedeva di buon occhio. Gli disse che Buffy non era in giro; suo padre l’aveva chiamata da New York per una faccenda importante. Il cervello di William non trovava il senso in quelle parole, l’unica cosa che aveva capito era che il suo angelo se ne era andato, lo aveva lasciato il giorno dopo aver espresso i loro sentimenti reciproci per qualcosa che aveva a che fare con il college. Aveva ringraziato la madre e prima di andarsene gli disse che Buffy aveva voluto lasciargli la macchina. William prese le chiavi e sorrise brevemente prima di tornare sui propri passi e chiudersi nella sua camera. Subito l’aveva odiata, ma dopo innumerevoli ore a guardare e riguardare le sue foto aveva capitò che il detto era giusto—l’amore vince tutto. In quell’istante decise di ritrovarla.

Sei anni dopo una parte di lui la stava ancora cercando.

Spike sentì una canzone famigliare alla radio quando l’autista abbassò la piccola finestra che divideva la macchina.

I try to love someone else
And every day I try to be true
It only makes me feel worse
Cause all I do is think about you
And there's nothing I can do

I can't get you out of my thoughts
Or out of my head and I know I'm in love with you baby
Everything I do, leads me back to you
You got to know that you're driving me crazy
Sì, la sorte era proprio una crudele puttana. Pensò tra sé e sé. Guardò con occhi d’acciaio l’autista e si passò le dita tra i platinati capelli ricci.

“Quasi arrivati, Mr Thornton” l’autista si girò verso di lui e lo informò.

Spike sospirò “Grazie”

“Il mio Spike è nervoso, perché?” Drusilla lo guardò da vicino toccandogli la cicatrice sul sopraciglio sinistro.

“Non sono nervoso, amore. E’ solo New York, non mi piace” chiuse gli occhi e serrò la mandibola.

“Perché te lo ha rubato?”

Per un momento Spike si sentì come se avesse letto la sua mente, Drusilla aveva la strana abitudine di sapere quello che pensavo ogni volta.

“No. Non me lo ha rubato, me l’ha strappato, sottratto e mi ha fatto a pezzi” strinse il pugno come esempio.

“Povero Spike. Un bacio può farti stare meglio?” Drusilla si avvicinò e lui girò la faccia lontano da lei.

“Non adesso, Dru, piccola. Devo concentrarmi sullo show”

Era una grande notte per Spike, sarebbe apparso in un programma in tarda serata per parlare del suo prossimo impegno in teatro e dell’imminente film—il film che sarebbe stato montato a New York. Sapeva che sarebbe stato in video per la maggior parte della serata e il secondo ospite era un qualche musicista.

Quando arrivarono allo studio, Spike aiutò Drusilla ad uscire dalla macchina e nuotarono attraverso la folla di paparazzi entrando poi nell’edificio. Recentemente lo strano modo di parlare di Drusilla aveva catturato molta attenzione e Spike aveva iniziato a stancarsi del modo in cui le stava appiccicata—o forse era il fatto di stare a New York, quel posto lo faceva diventare sempre nervoso.

Era nel back stage e stava fumando di nuovo cercando di ignorare Drusilla. Stava volteggiando e parlava di storie riguardanti la stanza verde e Spike sperava che stesse calma per cinque minuti e lo lasciasse riordinare i pensieri. Gettò il mozzicone di sigaretta e aggrottò le sopraciglia.

“Qualcuno ha visto il secondo ospite? Deve entrare tra dieci minuti” Il collaboratore gettò la testa nella stanza verde mentre Spike usciva nella hall.

La stanza mormorava ma nessuno rispose. Fuori nella hall ci fu un forte tonfo e Drusilla guardò in basso alla bionda ai suoi piedi. Spike ridacchiò.

“Credimi, ho trovato il tuo piccolo raggio di sole, mio tesoro” Drusilla fece le fusa al collaboratore e tornò indietro silenziosamente.

“Stupidi tacchi” la bionda imprecò pestando le scarpe, i capelli coprivano la sua faccia.

“Tutto ok?” aggrottò le sopracciglia e lei sembrò ingnorarlo.

“Oh Dio!” si inerpicò sul pavimento fino all’astuccio del violino, lo aprì e prese in mano lo strumento controllando con le dita e mormorò “E’ ok, è ok…”

“E’ perfetto, ma tu stai bene?” Spike le offrì la mano e lei mise il violino via prima di afferarla e alzarsi in piedi, togliendosi i capelli dalla faccia.

“No, non sto affatto bene. Pensa sto per ammalarmi. Il nervosismo mi sta uccidendo” Buffy sospirò e si strinse lo stomaco per dare più enfasi.

“5 minuti, signorina” il collaboratore le sorrise.

“Oh Dio. Penso di starmi iperventilando” (n.d.r sorry non sapevo come tradurre ‘hyperventilate’ )

“Rilassati. Andrà benissimo” Spike le porse le scarpe e le sorrise mentre Drusilla si strinse tra le sue braccia e la guardò con gelosia.

“Non penso di riuscirci” Buffy finalmente lo guardò e sbatte le palpebre. Non poteva essere.

“Stendili, tesoro” Spike trasformò le sue guance in un ampio sorriso e questo colpì Buffy.

Lei conosceva questi occhi e quella voce, questi zigomi e questo sorriso. Tornò con la memoria al tempo che avevano passato insieme e i suoi nervi andarono fuori controllo. Lui non l’aveva riconosciuta e Buffy non sapeva se questa fosse una buona o cattiva cosa.

“Veniamo fuori nel secondo atto, abbiamo bisogno di voi qui Mr Thornton”

Spike annuì e fece un sorriso a Buffy andando via. Drusilla la guardò accigliata e se la svignò nella stanza verde, Buffy sentì lo stomaco rivoltarsi. Non mi ha riconosciuta, sono cambiata così tanto in sei anni?

Guardò il suo riflesso nel vetro di un quadro e sospirò.

“Signorina Summers, da questa parte prego”

*****

Stando nel buio del palco, Buffy fissò i suoi occhi su di lui, stava parlando con il presentatore. Stavano discutendo sulla musica classica e William disse come ne andava pazzo e spiegò che il perché erano i sentimenti per una ragazza conosciuta a scuola. Buffy sentì il suo cuore accelerare mentre il presentatore rideva e la introduceva.

Quando il riflettore scese sulla ragazza Spike non la guardò più, aveva sentito molti musicisti classici e nessuno contrastava il suo punto di riferimento—loro non sarebbero mai potuti essere più bravi di Buffy. Ma quando la prima nota della ‘Estate’ di Vivaldi raggiunse le sue orecchie, Spike si girò piano e cercò di mantenere la calma guardando nella videocamera della televisione.

“Non sapevamo che avrebbe suonato questo” gli sussurrò il presentatore.

“Bloody hell” Spike sospirò e la guardò.

Aveva chiuso gli occhi e lasciato la musica scorrere su di lei, sentendola in ogni molecola del suo corpo. Il riflettore la illuminava e Spike sapeva che era lei, la bravura era quella del giorno in cui aveva suonato nell’aula di musica, ma adesso era cambiata. Spike la guardò con difficoltà, non era più l’angelica ragazzina di cui si era innamorato, era una donna formata adesso, magra e più ben fatta, le sue labbra divennero un sorriso mentre si faceva trasportare dalla musica.

Quando finì il pezzo, Buffy riaprì gli occhi e guardò direttamente verso di lui. Spike sentì quel famigliare dolore alla cassa toracica come se lei stesse suonando direttamente le corde del suo cuore. Il pubblico l’applaudì e Buffy fece un breve inchino prima di dirigersi verso di lui e sedersi sul divano.

Chapter 7 – Tempo

“Non mi capita tutti i giorni di sedermi vicino a una così bella Venere” Spike si sporse verso di lei e le sorrise, il suo cuore continuava a palpitare pazzamente nel petto e peggiorò quando lei arrossì.

“Da quando tu sei diventato un adone…” gli sussurrò chiudendo l’astuccio del violino e fermando il chiavistello.

“Da dove ti sei documentata?” Spike arcuò un sopracciglio e stava per dirle altro quando fu interrotto dal presentatore.

“E’ stata da cardiopalma Signorina Summers, ho sentito che lei è in città per registrare con la New York Philarmonic?”

Spike aggrottò le sopracciglia e guardò il presentatore parlare con Buffy in una maniera amichevole.

“Sì, sono così eccitata. Non ho mai fatto una cosa così grande nella mia vita”

Spike ridacchiò.

“Spike è in città per girare un film, forse potrebbe convincerla a contribuire al soundtrack?”

“La Signorina Summers oltrepassa i limiti della bravura per me” Spike si sporse dal divano e le gettò un’occhiata forte. Buffy trasalì leggermente.

“Mi piacerebbe, ma raramente ho tempo per guardare dei film. La vita è un po’…frenetica” Buffy lo guardò appena appena e lui distolse lo sguardo—lei l’aveva davvero ferito sei anni fa.

“Sì, lo dico anche io. Voi siete in tourneé da quando vi siete laureata al Conservatorio di Parigi” il presentatore le fece un ampio sorriso e Buffy ricambiò prima di gettare un’occhiata a Spike.

Spike la guardò affascinato, aveva davvero realizzato il suo sogno—sperava solo che l’avesse aspettato così a lungo. Non riuscì a smettere di scrutarla per tutto il resto dell’intervista, il suo angelo era tornato da lui—quasi.

*******

Alla fine dello show Buffy se la diede a gambe verso l'uscita, sapeva che se avrebbe guardato indietro verso di lui non avrebbe più voluto andare via, sarebbe inciampata al primo ostacolo.

“Aspetta” Spike corse fuori dalla hall dopo di lei, era scivolata via dalla stanza verde e aveva guadagnato terreno, ma i tacchi la rallentavano un po’.

Voleva afferrarla per il braccio, ma non ne ebbe il coraggio.

Buffy si fermò vicino all’uscita.

“Non farlo, William, per favore” Buffy restò di schiena e prese un lungo respiro cercando di calmare il cuore che le stava per spaccare il petto—non voleva un confronto ora.

“Non fare cosa? Voglio solo parlare, Buffy, è passato così tanto tempo” Spike guardò la sua schiena e sospirò.

“Non posso. Adesso proprio no”

“Perché no?”

“Sono stanca, confusa, sono arrivata in città a tarda notte. Vederti di nuovo…non so se dovrei correre tra le tua braccia o scappare via” Buffy girò leggermente la testa verso di lui.

“Un po’ di tempo allora” Spike si tirò un po’ indietro.

“Sì, tempo” Buffy si mosse per andarsene, il cuore era così agitato e lui così vicino a lei che avrebbe voluto solo girarsi e stringerlo.

“Non lasciarmi” allungo una mano verso di lei e non fu in grado di nascondere una nota di disperazione dalla sua voce. Questo tagliò Buffy come un coltello. “Dimmi almeno dove stai. Non posso lasciarti scomparire, non di nuovo”

Buffy si fermò e si girò a guardarlo, quando il verde dei suoi occhi incontrò il blu chiaro dei suoi si sentì di nuovo persa. Cercando nella borsa, trovò un piccolo cartoncino bianco e glielo porse, i suoi non lasciarono mai quelli di lui.

“E’ a Westchester”

“Westchester” ripeté Spike memorizzando la sua dolcezza.

Fece per andarsene finchè non raggiunse le porte, quando le sentì chiudersi alle sue spalle fu in grado di sorridere.

“Mi sei mancato” Buffy sbattè le palpebre prima di mettere una mano sulla bocca e correre via dall’edificio.

Spike fissava le porte sognante quando sbatterono avanti e indietro, e poi lesse il biglietto che gli aveva dato “Mi sei mancata anche tu”

Si girò e vide solo Drusilla in piedi dietro di lui con le braccia incrociate e un’aria scura sulla faccia. Spike strinse gli occhi per un secondo e la seconda cosa che vide fu Drusilla avvicinarsi a lui e un pugno gli arrivò allo zigomo sinistro.

Allargò gli occhi per il dolore che gli si era propagato intorno al cranio. Una parte di lui diceva che era stato un pazzo a inseguire di nuovo Buffy e l’altra parte era felice che Drusilla se ne andasse, lasciandolo libero per la donna che amava.

*******

Tornato nel suo appartamento Spike si spaparanzò nel letto, in tv stava trasmettendo uno dei suoi filme srcuò un sopracciglio prima di cambiare canale. Quel film non gli era mai piaciuto e lo seccava che fosse quello ricordato da tutti. Spike suppose che non gli piacesse perché a qualche livello gli ricordava Buffy. Si trattava di un ragazzo e una ragazza, si erano a lungo cercati e trovati ma poi si erano persi e questo lo faceva infuriare. Quando aveva girato il film aveva pensato spesso a Buffy, pensando che era quello che avevano fatto anche loro, passare come barche nella notte.

Prese il biglietto da visita dal comodino e sospirò. La tentazione di chiamare lo studio proprio in quel momento era schiacciante, sapeva che Buffy non sarebbe potuta essere lì a quell’ora della notte ma non ci badò, una parte di lui gli disse che c’era l’un per cento di probabilità che lei fosse lì e questo era abbastanza per lui.

Spike afferrò il telefono e lo fissò, ricordando che Buffy gli aveva detto che necessitava di tempo. Capì che se davvero voleva vederla doveva seguire le sue regole, chiuse gli occhi e lasciò andare la cornetta al ricevitore.

Pressò la borsa del ghiaccio sullo zigomo e sbattè le palpebre lentamente. Il dolore alla faccia lo stava uccidendo e sapeva che si sarebbe svegliato l’indomani con un occhio nero. Il direttore si sarebbe davvero arrabbiato questa volta ma non gli importava—così non potendo girare il film con un occhio nero avrebbe avuto tempo per andare a trovare Buffy.

TEMPO. Spike pensava a questo e chiuse gli occhi. Se Buffy aveva bisogno di tempo per riordinare i suoi pensieri gliene avrebbe dato, anche se ci fosse stato bisogno di più d’un giorno. L’indomani il suo occhio non sarebbe stato così brutto e Buffy avrebbe avuto tutto il tempo per fargli capire cosa gira nella sua testa. Spike annuì a se stesso aveva appena piantato la prima pietra. Adesso tutto quello che doveva fare era scoprire dove fosse Westchester.

*************

Mentre Buffy guidava verso casa aveva capito che non le sarebbe servito troppo tempo per decidere. Mentre camminava nella sua camera pensava a Spike, una parte di lei sperava che si fosse presentato il mattino seguente di buon ora ma sapeva che in questo modo si stava solo prendendo in giro da sola. Gli aveva detto chiaramente di stare lontano per un po’ e se lui aveva un po’ di cervello la avrebbe lasciato almeno un paio di giorni prima di ritentare.

Quando scivolò a latte, Buffy era agitata, era così nervosa che non avrebbe chiuso occhio tutta la notte e l’indomani avrebbe dovuto andare al suo primo giorno in studio. Accendendo la tv fece un po’ di zapping finchè un famigliare biondo platinato apparve sullo schermo…Buffy si strinse tra le coperte e lo guardò con attenzione. Era tempo che lei smascherasse quello che Spike aveva fatto nella sua vita e quale miglior modo se non guardare un suo film.

Guardò più Spike che il film in sé, e poi prese la macchina e andò alla pompa di benzina aperta 24 ore su 24 e comprò svariati giornali con notizie su di lui e altri in cui si parlava dei suoi film. Buffy guardò anche il secondo film mentre guardava i giornali e leggeva la sua vita. A quanto sembrava, sembrava condotte una vita fantastica ma a differenza degli altri attori non amava essere troppo sotto i riflettori. Buffy sorrise per questo—una parte di William era ancora in lui per causargli questa timidezza al suo livello.

Quando la notte incominciò a trasformarsi in mattino, Buffy si addormentò con un sorriso sopra la foto di lui in uno dei giornali—l’aveva finalmente trovato.

Chapter 8 – Come ai vecchi tempi

Spike aspettò un intero giorno aveva promesso a se stesso che ci sarebbe riuscito, aveva praticamente scavato un fosso nel tappeto di casa sua e inferito contro il direttore del suo ultimo film, ma…aveva aspettato un intero giorno per vederla.

Fermandosi davanti agli studios di Westchester, Spike parcheggiò a caso la Dodge Viper blu metallica vicino alle altre macchine e ne uscì fuori. Sorrise al sole che splendeva sopra di lui; l’estate era veramente arrivata.

Appoggiato alla portiera fissò lo studio, era una grande casa di compagna con un lungo viale e un delizioso set di cancelli dall’altro lato – Spike si ricordò di questi perché

Prendendo un profondo respiro, entrò e si sporse allo sportello.

“Qui per vedere Miss Summers”

“Sarà qui a momenti” La receptionist gli sorrise radiosamente e lui ricambiò con un breve sorriso prima di guardare la porta alla fine della stanza.

Quando la ragazza vicino a lui iniziò a parlargli chiedendogli di vedersi, Spike fissò gli occhi sulla porta e sentì i nervi nello stomaco andare fuori controllo. Solo un’occhiata ai suoi piedi e la porta si aprì.

Buffy superò la porta e gli sorrise. Spike alla sua vista sentì il cuore battere forte in gola; indossava un corto vestito estivo che gli ricordò il momento che avevano condiviso tanti anni fa.

“Vieni con me” indicò la porta e Spike la seguì fuori di nuovo alla luce del sole e lungo un tortuoso percorso.

Passando attraverso uno stretto cancello, Spike si ritrovò in un parco idilliaco con un piccolo lago nel mezzo. Gli alberi frusciavano nell’aria frizzante e loro andarono a sedersi in una panchina da picnic.

Spike cercò di riprendere controllo dei suoi sentimenti prima di far riposare i suoi occhi guardando Buffy.

“E’ bellissimo qui. E tu ci stai benissimo”

Buffy notò che era molto più affascinante di come era sei anni prima e questo la fece arrossire- pensò che il fascino era un ingrediente importante della sua fama.

“Sai, possiedo una casa qui” Buffy guardò i suoi occhi diventare più grandi.

“Guadagni già così tanti soldi?”

“No. Sciocco” Buffy rise e Spike sentì le farfalle nello stomaco, gli era mancato molto quel suono. “Mio padre me l’ha lasciato nel suo testamento”

“Oh, scusa” Spike sperò silenziosamente di non aver mandato all’aria la situazione.

“No. E’ stato malato per tanto tempo” gli sorrise e Spike deglutì a fatica guardando a fondo nei suoi occhi verdi.

Spike non sapeva cosa dire: tutto quello che voleva fare era farla ridere di nuovo, ma era spaventato di fare una gaffe.

“Allora, tu vivi in questo posto da favola mentre io cerco di raschiare qualche dollaro” disse Spike e lei ritrovò il sorriso.

“Non dire così” Buffy gli regalò un ampio sorriso “Ho letto tutto su di te e ho sentito che hai un sacco di affari e soldi a Hollywood”

Il suo stomaco si mosse a quelle parole, Buffy aveva cercato notizie su di lui fino al loro appuntamento e lui invece conosceva pochissimo di quello che lei aveva fatto.

“Yeah, un sacco di fans adoranti” Spike tastò un po’ la situazione, sperando di provocarle una reazione che lo facesse pensare che ancora le piaceva.

“Saranno i capelli” disse Buffy prima di scoppiare a ridere.

“Lascia stare i capelli” Spike ridacchiò e Buffy sentì le farfalle nello stomaco al quel suono.

“Come vuoi tu” raggiunse i suoi capelli e lasciò passare le sue dita in mezzo a loro, toccandoli lentamente.
Spike chiuse gli occhi respirò forte—il primo contatto con lei dopo sei anni: le sue dita nei capelli—era un buon segno. “I tuoi film faranno strage di fans”

“Scommetto che hai una scia di fans uomini adoranti” Spike le rivolse un sorriso tenero e Buffy sentì le ginocchia deboli.

“Dimmene io” Buffy cercò di non ridere—i violinisti non hanno ‘fans uomini adoranti’ come pensava lui.

“Io” Spike incontrò i suoi occhi e la guardò serio, Buffy arrossì—sembrava che questa violinista avesse il suo fans maschile in adorazione.

Rimasero in silenzio per un po’ e Buffy tentò di organizzare tutte le sue domande in una sorta di ordine, lui la vide distratta con uno sguardo dolce e un sorriso sulla bocca.

“Mamma mi ha detto che hai cercato di trovarmi, William”

“Spike” sospirò “William è morto”

“Perchè?” Il fatto era un tantino strano, pensò di avere qualcosa a che fare con questo cambiamento.

“E’ morto quando capì che era impossibile trovarti. Sei anni di domani e adesso che domani è qui tutto è così confuso” Spike poggiò gli occhi sul tavolo aspettando una risposta.

“Sono così dispiaciuta per questo. Ho tentato di contattarti, ma la mamma mi comunicato che avevi lasciato Sunnydale”

“Sono andato a New York, Julliard, (credo sia una famosa scuola di recitazione ndt) per studiare e sperando di trovarti. Ma ho sentito che tu sei volata nella Parigi gay” La guardò e Buffy fu in grado di fare un debole sorriso.

“Mio padre mi portò lì, c’era l’opportunità di un’occasione unica e tu mi avevi sempre detto di realizzare i miei sogni. E Parigi? Non è così gay” Buffy si fermò un momento “Aspetta, se ci penso, è così gay che dipingono la Tour Eiffel di rosa”

Spike ridacchiò e fu musica per le orecchie di Buffy, non voleva che lui si sentisse provato, desiderava che fosse felice con lei e solo per il fatto di essere con lei—come ai vecchi tempi.

Buffy si alzò, prese la sua mano e iniziò a camminare con lui intorno il perimetro del lago. Spike guardò giù, alle loro mani intrecciate e poi al suo viso. Sospirò incontrato lo sguardo di lei, il sole caldo dell’estate la bagnava e faceva risplendere i suoi capelli—questo gli ricordò il primo giorno di tanti anni fa.

Quando avevano superato quasi un insenatura del lago, Buffy si fermò e lo guardò, stringendo con tutte e due le mani quelle forti di lui.

“E’ bello, essere qui con te. Sei anni di tua mancanza e adesso che ti ho ritrovato hai ancora la straordinaria abilità di farmi dimenticare qualsiasi altra cosa. Quando sto con te non penso alle cose che in questi giorni mi hanno stressato e alle mie responsabilità”

“E’ lo stesso per me, passerotto” Non riusciva ancora a credere che lei avesse provato a cercarlo quando pure lui l’aveva fatto

Spike le strinse un po’ più forte la mano e la guardò fissare dei bambini che giocavano nell’erba. Si chiese se lei desiderasse dei piccoli e quando Buffy sorrise, decise che se lei avesse voluto, sarebbe stato l’uomo che le avrebbe dato dei bambini.

Uscendo da quel sogno ad occhi aperti, Buffy trovò Spike sorriderle.

“Come va il film? Sei riuscito a non registrare oggi?”

“Uno dei vantaggi di essere una star! Ho detto che dovevo sistemare una mia personale cosa di business, non mi hanno domandato di più” Spike decise di omettere la battaglia che aveva fatto con il direttore.

“Così non ha niente a che vedere con l’occhio nero?” Buffy toccò leggermente la sua guancia e Spike chiuse gli occhi.

“Un’altra valida ragione per non registrare questo week end. Dru ci ha sentito e mi ha colpito”

Buffy tolse immediatamente la mano e lo fissò “Mi dispiace. E’ pazza?”

“Beh, sì, clinicamente e mi ha lasciato”

“Bene” Buffy sorrise maliziosamente e iniziò di nuovo a camminare.

“Scusa?” Spike sbatté le palpebre e la seguì.

“Volevo dire che potrò passare del tempo con te” Si girò verso di lui e gli sorrise.

“Lo vedo” continuò a camminare di fianco a lei e sentì la mano di Buffy scivolare nella sua.


Chapter 9 - Posso vederti?

Spike si sedette sotto un albero e guardò Buffy sedersi vicino a lui, stava ancora guardando i bambini lungo la strada. Lui sorrise e lei lo ricambiò. Una calda brezza scivolò sull’acqua e Spike chiuse gli occhi e quando si appoggiò con la schiena all’albero, i suoi pensieri se ne andarono lasciando la testa piena di Buffy.

“Devo andare tra un po’” disse Buffy con calma.

“Lo so” la fissò.

“Mi verrai a trovare di nuovo?” la voce era tremolante.

“Quando vuoi, basta che mi chiami” Spike aspettò che lei abboccasse.

“Non ho il tuo numero” lo guardò timida e lui ghignò.

Spike prese il portafoglio e ne tirò fuori un biglietto, glielo diede in modo pomposo. Buffy lo prese e lo guardò, c’era il suo nome e il suo numero. Qualcosa in quel biglietto le causò il voltastomaco, dava il suo numero alle ragazze così facilmente se aveva dei biglietti fatti apposta?

“E’ meglio che io vada” Buffy si alzò velocemente e vide la confusione farsi spazio sul viso di Spike. Questo non và. Stupida Buffy. Lui non può essere quello che tu vuoi.

Spike si alzò e la seguì, aveva fatto qualcosa di sbagliato e adesso lei stava scappando da lui di nuovo, come l’altra notte. Spike percorse la strada cercando di capire cosa era accaduto in quegli ultimi due secondi. Guardò il biglietto che stava stritolando in una mano.

“Aspetta. Non è come pensi” Spike prese la sua mano e la fermò.

“N on è come penso, ma devo tornare immediatamente a lavoro” Buffy rivolse lo sguardo verso il basso quando lui si mise di fronte a lei, con la mano le accarezzò la guancia e le alzò il viso.

“Guardami” ma lei non lo fece “Ho detto guardami, Buffy”

Buffy alzò gli occhi per incontrare i suoi, stavo scintillando e lei si sentì persa.
Lei poté vedere il dolore danzare intorno alle sue iridi cercando qualcosa da dirle.

“Non vado in giro…non sono così…un amico mi ha fatto il biglietto, ieri, per te. L’ho stressato tutto il maledetto giorno, non pensavo che tu la prendessi in malo modo” Spike tenne la presa e la guardò; Buffy gettò uno sguardo al biglietto nell’altra mano e sorrise debolmente.

“Scusa. Solo, il tuo stile da star mi ha gettato fuori strada. Sono qui con te di nuovo e le regole sono tutte cambiate, tutto è differente ma i miei sentimenti sono sempre i soliti. C’è troppo in gioco adesso” Buffy lo fissò e poi ricominciò a camminare verso gli studios.

Spike la seguì e cercò di dare un senso a quello che gli aveva appena detto, aveva capito il primo pezzo chiaramente ma l’ultima cosa lo lasciò confuso e preoccupato. C’è troppo in gioco adesso?

Passò il resto della strada fino alla macchina cercando qualcosa da dirle, voleva rassicurarla: anche se era una star del cinema questo non significava che passasse da un letto all’altro e non voleva ingannarla soprattutto se lei desiderava stare con lui.

“Non ti farei mai una cosa del genere, mai. Ho passato anni cercandoti, amore, e adesso che ti ho trovato non me ne vado” Spike si fermò davanti all’entrata degli studios e la guardò con ardore.

“Devi. Non puoi venire dentro” Buffy sorrise e Spike guardò l’edificio.

“Bene. In senso fisico, lo devo fare. Ma non ti sto veramente lasciando. Posso vederti domani?” Spike schiacciò il bottone sulle chiavi per disinserire l’allarme, gli occhi di Buffy si allargarono.

“E’ la tua macchina?” Non poteva credere a come era bella e a come sembrava pericolosa.
“Ecco come mai devi raschiare dei dollari?”

“Adesso sai perché. L’ho comprata quando la Desoto mi è morta l’anno scorso.

“Hai ucciso la mia Desoto?” Buffy rimase senza fiato, sua madre le aveva detto che l’aveva tenuta ma lei non pensava che davvero lui la usasse.

“Sì, era fantastica. Come la ragazza che me l’aveva data” Spike sorrise giocando con le chiavi della macchina e lei arrossì.

“Posso fare un giro?”

“Certo. Salta su”

Buffy incominciò a camminare verso la macchina ma il direttore d’orchestra apparse e la gelò sul posto.
La guardò in modo duro e tamburellò sull’orologio che aveva al polso.

“Un’altra volta?” Buffy sembrava una scolaretta appena sorpresa dai genitori scappare dalla finestra per vedere il fidanzatino.

“Domani, riccioli d’oro” e rise “Stessa ora?”

“Vieni più tardi, dopo le cinque. Avrò finito qui e mi puoi accompagnare a casa. Ti farò una limonata”
Sorrise e Spike sospirò a quelle ultime parole, ricordando tanti anni prima quando avevano appena incominciato a parlare.

“Qualsiasi cosa per te, amore” Spike inarcò un sopracciglio prima di scivolare in macchina.

Buffy lo guardò allontanarsi. Sospirando, seguì il direttore all’interno dell’edificio. Quando Spike era con lei si sentì come se avesse 24 anni e stava bene, adesso era da sola con i suoi pensieri e il peso delle sue responsabilità e le paure la pressavano nuovamente. Domani sarebbe stata sincera con Spike; doveva esserlo, doveva dirglielo prima che i loro sentimenti andassero in quella direzione.



Chapter 10 – Portando a casa Miss Summers

Buffy uscì nel tardo pomeriggio di sole e gettando un lungo sguardo sorrise quando vide una famigliare Viper blu parcheggiata vicino all’erba. Si avviò alla macchina, ma non c’era traccia di lui. Buffy stava per prendere il cellulare quando una voce alle sue spalle la fece sobbalzare.

“Mi stavi cercando, amore?”

Buffy si girò per vedere Spike in piedi dietro di lei; stava giocando con lo stelo di un’unica lunga rosa bianca.

“Ti ho cercato per anni” gli sorrise e poi guardò la rosa “Per me?”

“Sì, era per la mia macchina, ma vorrei che la tenessi tu” le passò la rosa e Buffy sentì le guance arrossire—se continuava a essere così dolce non sapeva come dirgli quella cosa.

Spike le aprì la portiera della macchina e sorrise “La carrozza ti aspetta mia signora”

“Sei sciocco” Buffy si portò il fiore al naso e inalò la fragranza.

“Sono sempre stato pazzo per te” Spike la fece sedere in macchina e le baciò la mano, Buffy arrossì di nuovo—Spike era molto positivo in quei giorni.

Lui si accomodò al suo posto aspettando che si allacciasse la cintura di sicurezza prima di far partire il motore—non c’era motivo per cui lui potesse metterla in pericolo, ma la sua guida era abbastanza scadente se era nervoso.

Quando superarono i cancelli degli studios Spike fermò la macchina e aspettò Buffy per la direzione. La vide puntare a sinistra e quindi seguì quella direzione. Quando Spike la guardò non poté non notare quanto fosse nervosa.

“E’ stata una buona giornata al lavoro, passerotto?” le rivolse un sorriso e Buffy sogghignò—era davvero così, con lui che la portava a casa dal lavoro.

“Sono stanca. Mi fanno lavorare così sodo, sono una violinista non una macchina”

“Vuoi parlarne?” Spike alzò un sopracciglio e la guardò di traverso.

“Sarei sicura che ti piacerebbe, ma è colpa tua se la mia concentrazione è così instabile”

“Colpa mia? Dai racconta” Spike era rapito.

“Continuò a pensare a ieri pomeriggio e altre cose” la voce di Buffy si fece addolcita mentre ci ripensava.

“Quali altre cose?” Spike si fermò ad un incrociò e Buffy puntò dritto.

“Nulla” Buffy sentì il cuore in gola—era davvero molto, invece. “Possiamo parlare di questo più tardi? Ho bisogno di distendermi un po’”

A Spike non piacque il suono di quelle parole, c’era qualcosa che le frullava nella testa e se non voleva dirglielo significava che non era una bella cosa.

“E’ una macchina bellissima, Spike” Vedendolo diventare pensieroso, decise di cambiare argomento.

“Sì” Spike colse il suo bisogno di cambiare discorso e lo accettò “Mi piace quando ruggisce”

Le fece l’occhiolino e Buffy lo fissò.

“Ruggisce?”

“Sì, così” inarcò il sopracciglio e spinse il piede sull’acceleratore.

Buffy strillò quando la macchina prese velocità, poi scoppiò a ridere scioccamente mentre guardava fuori dal finestrino gli alberi sfrecciare. Spike lo guardò per un attimo prima di tornare con l’attenzione alla strada, decelerò quando la Viper passò ad un incrocio. Buffy rise di nuovo. Non potè non notare come Spike fosse pieno di energie, facendo il pazzo per farla divertire—sperò che lui non fosse cambiato.

Mentre quei pensieri le cadevano addosso, si fece di nuovo silenziosa—i suoi sentimenti stavano già andando in una sola direzione.

Qualche minuto più tardi Buffy puntò al di là del marciapiede. Guardando quelle case Spike non poté non sorridere; l’area era ricoperta di vegetazione e le piccole case di campagna era circondate da alberi, a lui piaceva la privacy e l’isolamento che la zona sembrava avere.

Spike rimase impressionato quando vide la sua casa—era una grande residenza signorile di campagna che gli ricordò l’Inghilterra. Il viale era colorato di ghiaia dorato e c’erano alberi lungo tutta la strada. Buffy prese un profondo respiro mentre lui parcheggiava vicino alla sua macchina.

“Ti piace?” gli domandò mentre lui fissava la casa.

“E’ dannatamente…beh…grande. Quando mi hai detto che avevi una casa, mi ero immaginato una piccola casetta bianca non questo mini-palazzo”

“Spike?” Buffy trattenne il respiro aspettando una sua risposta.

“Hmm?”

“Nulla, non ha importanza” Buffy uscì dalla macchina e fissò imbarazzata casa sua, Spike la guardò e sentì che i suoi nervi sarebbero andati fuori controllo tra poco.

Uscì anche lui dalla macchina e girò lo sguardo prima sull’abitazione e poi su Buffy.

“Vieni dentro?” Buffy gli rivolse un caldo sorriso e sentì le farfalle nello stomaco.

“Perché no? Mi fai una limonata?” Spike ridacchiò e cercò di scacciare le strane frasi di Buffy.

“Fresca di stamattina” guardò Spike girare intorno a lei.

“Nessuno può resistere alla tua limonata”

Buffy sorrise alle parole di lui—stava per dirglielo, Spike doveva saperlo prima che le cose tra loro diventassero troppo intense. Cercando di ignorare il fatto che aveva tentato di dirglielo due volte e aveva fallito, Buffy formulò un piano, si sarebbero seduti e avrebbero parlato, poi finalmente glielo avrebbe rivelato.


ecco, arrivati qui era allo stesso punto di dove l'avevo interrotta su fool...
presto i nuovi cap tradotti..


 
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stefy_william
view post Posted on 9/12/2005, 18:08




bella druuuuuuuu....adoro qst ff e nn vedo l'ora di leggere i nuovi capitoliiiii...continuaaaaaaaaaaaa....
 
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Lira
view post Posted on 11/12/2005, 10:54




Fantastico!!!!!! La metti anche qui!!!!!! TVTTTTTTB!!!!!! wub.gif
 
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Spikiana
view post Posted on 11/12/2005, 22:43




Continua Dru!!!!!
 
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Corinne - Tizy
view post Posted on 12/12/2005, 00:08




Anche a me questa scrittrice piace tantissimo e sono felice che tu abbia messo qui la sua ff che hai tradotto, almeno la leggo visto che prima me la ero persa, quindi grazie per riproporla, continua presto ti prego. Ciao, bacioni.
 
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view post Posted on 12/12/2005, 18:05
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DARCY'S LOVER

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che bello la posti anche qui.. biggrin.gif

nn vedo l'ora di leggere i nuovi capitoli... happy.gif
postaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa sleep.gif tongue.gif
 
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Corinne - Tizy
view post Posted on 22/12/2005, 22:12




Drusilla adorata, va bene che io ultimamente sono piuttosto scarsa con i commenti, ma tu non posti! Insomma mi hai fatto appassionare a questa storia e poi non continui? BOO me piange, su forza bella fatti viva.
 
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*drusilla*
view post Posted on 23/12/2005, 09:54




eccomi e scusate per il ritardo, ma tra scuola, amore, ff (!!) e tutto il resto il tempo è davvero poco!!



Chapter 11 – Sorpresa

Una volta seduti in salotto, Buffy gli porse un bicchiere di limonata e sorrise.
“Fai come se fossi a casa tua, vado ad ordinare del cibo”

Spike la vide scomparire e sorseggiando la bevanda lasciò vagare lo sguardo sulla mensola del caminetto. Era pieno di foto di diverse dimensioni e forme; sorridendo tra sé e sé, si avvicinò e cercò di trovare una foto di lei quando era più giovane. Passò da una foto di sua madre ad una in cui si ritrovò con lei il giorno della maturità. Spike la prese in mano e si riconobbe a malapena nel ragazzo della foto e non poteva credere che Buffy fosse così cambiata.

Ingoiando un altro sorso di limonata, Spike cercò di immaginare cosa aveva tenuto Buffy così lontana. Stava iniziando a sentirsi goffo solo ad essere nel suo salotto e distrattamente continuò a guardare le foto, riprendendo dalla loro immagine della maturità. Quando la rimise a posto, sorrise brevemente prima di aggrottare le ciglia. A prima vista, pensò di essere di fronte alla foto di Buffy da bambina, capelli color del miele leggermente svolazzanti nel vento e un grazioso giardino alle spalle, ma con un’accurata ispezione, capì che non poteva essere lei—la data sul retro era datata ad un anno prima e questa bimba non aveva gli occhi verdi di Buffy.
Forse una nipote?

“Ho ordinato il cibo, non sapevo cosa volessi così ho preso lo stesso anche per te” Buffy entrò nella stanza e si avvicinò a lui, stava guardando una fotografia e le dava le spalle “Cosa stai…oh!”

“Non è stata esattamente la mia prima reazione” Spike strinse gli occhi e continuò a fissare la bambina, sperando che lei non gli dicesse quello che temeva.

“Stavo per dirtelo. Davvero, ci stavo provando”

“Così è tua figlia. Ti assomiglia, è a Parigi?”

“Sì” Buffy gli si mise davanti e lo guardò in faccia, poteva capire la sua rabbia in quella situazione e sapeva che poteva solo peggiorare. Si maledì silenziosamente per non averglielo detto prima come aveva programmato.

“Con suo padre?” Spike era nauseato e quando la fissò negli occhi, Buffy scosse la testa.

“No” la voce le tremò e cercò di calmarsi.

Spike sentì lo stomaco chiudersi, voleva dare alla ragazza che aveva di fronte il mondo, voleva essere l’uomo che la riaccompagnava a casa la sera, voleva essere l’unico per lei e adesso lei gli aveva detto che si era fatto davvero una vita senza di lui. Non Voleva sentire una parola in più.

“Devo andare. Non dovrei essere qui” Afferrò la giacca dallo schienale della sedia e lasciò cadere la cornice sul divano.

“Aspetta. Spike” Buffy gli afferrò la mano e lo tirò in modo da guardarlo negli occhi, mettendo le sue dita intrecciate a quelle di lui “Il padre è qui”

“Qui? Allora devo proprio andarmene” cercò di liberarsi dalla sua stretta, ma non ci riuscì.

“Se adesso vai, non so cosa farei. Tu credi che sia stato facile, tutti questi anni senza te? Guardarla ogni giorno e sapere di non riuscire a trovarti. Ho cercato di trovarti ma mia mamma mi ha detto che eri sparito e tua madre che eri andato via. Non sono riuscita a trovarti, volevo dirtelo, davvero. Non ti allontanerò mai da lei…mai, Spike” gli occhi di Buffy si riempirono di lacrime mentre cercava do dargli una spiegazione.

“Cosa stai dicendo?” Spike sentì il cuore in gola. Stava davvero dicendo quello che lui pensava? La voce di Buffy rimbombava nelle sue orecchie. C’è molto di più in gioco adesso.

Buffy afferrò la cornice e gliela mise in mano.

“Guardala bene, compirà sei anni quest’anno” disse tranquillamente.

Spike fissò la foto e notò gli occhi blu della bimba. Il suo stomaco sobbalzò.

“Stai dicendo che lei è…” cercò gli occhi di Buffy mentre le uscivano lacrime.

“Tua” disse con calma.

Spike respirò forte tanto era lo shok che lo investì ascoltando quella verità. Sentì le ginocchia deboli e cadette sul bracciolo del divano. Si sedette e guardò stranito la fotografia, tutto il corpo gli tremava.

Dopo qualche minuto Buffy era sconcertata—non si aspettava una reazione del genere.

“Spike?” Buffy cercò di catturare il suo sguardo, i suoi occhi normalmente brillanti sembravano adesso cupi e senza vita. “Di qualcosa, urla, impreca, piangi, qualsiasi cosa al posto di questo silenzio—mi sta uccidendo”

Lo guardò prendere un profondo respiro con gli occhi sempre puntarti sulla fotografia della loro piccola.

“Mia?” Spike domandò e Buffy si sentì un pochi no meglio.

“Se tu vuoi che lo sia”

Spike sentì come se tutti intorno a lui si stesse frantumando, nella sua mente i pensieri si inseguivano e si sovrapponevano—adesso era tutto diverso.

“Cosa vuoi dire?” Spike alzò la testa e la guardò fisso negli occhi verdi.

“Non mi aspetto nulla da te, Spike. Ho solo pensato che tu avessi il diritto di sapere. Mi sono sempre promessa che il giorno in cui ti avrei rincontrato te lo avrei detto”
Buffy abbassò la voce e sperò che lui la capisse.

“Ma se volessi?”

Lo guardò, la sua espressione era vacante e stranita, Buffy sentì il desiderio di tenerlo tra le braccia e stringerlo al petto.

“Se dopo averla conosciuta meglio e aver riflettuto bene su quello che comporta essere padre, tu vorrai esserlo, allora lo sarai”

“Dopo averci pensato” Spike si ripeté. Non sapeva come avrebbe potuto pensare, il suo intero mondo era appena mutato e adesso doveva pure pensare!

“Se come ho detto, tu decidessi di voler essere il papà, sarebbe bellissimo. Ma per favore…” la voce di Buffy diventò disperata e Spike la guardò “non provare a portarmela via”

Spike osservò una lacrima rotolare sulla sua guancia e sentì che lei gli aceca colpito il cuore con quelle parole. Le accarezzò la mano dolcemente.

“Qualsiasi cosa succeda, non ti farei mai questo Buffy” le regalò un piccolo sorriso sperando si rassicurarla “per favore, non pensare che io potrei farlo”

Buffy lo guardò e annuì scacciando via le lacrime con il dorso della mano.

Spike guardò nuovamente la fotografia, il mondo sembrava confuso ora che vedeva sua figlia—era come se l’idea di una bambina lo quietasse. Buffy gli si parò davanti e non potè non notare lo sguardo sognante che lui aveva.

“Stai bene? Mi aspettava urla, o lacrime, o…qualcosa. Tu sembri così…calmo”

Spike continuò a fissare la fotografia e considerò le sue parole. Il suo cuore galoppava, la bocca era secca, i palmi era sudati e le ginocchia era come se fossero all’improvviso deboli.

“Mi sento tutto tranne che calmo. Penso che sia scioccante il fatto che adesso il mondo mi sembra vuoto…” cercò gli occhi di Buffy quasi a leggerci una risposta.

Buffy si avvicinò un po’ di più a lui “Ti capisco. Non sei arrabbiato con me?”

“No…beh, forse un pochino. Non per lei, hai detto che hai cercato di trovarmi, solo per averlo saputo così…mi sento intorpidito, come se ci fosse una gran confusione nella mia testa e non riesco a pensare a nulla”

“Mi dispiace. Te lo avrei detto stasera, volevo che tu ti sedessi e tra una chiacchiera e l’altra te lo avrei rivelato, non volevo che lo venissi a sapere così”

Spike le toccò una guancia mentre una lacrima scivolava giu. Capì che era stata agitata tutto il pomeriggio e era ovvio che avesse qualcosa da confessare.

“Non agitarti, amore. La mia reazione sarebbe stata la stessa, il colpo un po’ più leggero”

Buffy fu felice di vederlo più disteso, iniziarono a parlare e più discutevano più lui sembrava rilassarsi.


 
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ste&james
view post Posted on 23/12/2005, 11:06




miciomicio baubauuuuuuuuuuuuuuuuu........è bellissimoooo...una bimbaaaaa...bello bello bellooooo.....porcaccia la miseria druuu honey continua prestooooooo.....
 
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spike's fan 4ever
view post Posted on 23/12/2005, 11:50




siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!! w00t.gif w00t.gif

che belloooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! w00t.gif w00t.gif

dru tesoro continua prestoooooooooooooooo biggrin.gif
 
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view post Posted on 23/12/2005, 14:18
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DARCY'S LOVER

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spike's fan 4ever Inviato il: 23/12/2005, 11:50
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siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!! w00t.gif  w00t.gif    

che belloooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! w00t.gif  w00t.gif    

dru tesoro continua prestoooooooooooooooo biggrin.gif



io quoto!!! sleep.gif
POSTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA happy.gif
 
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Lira
view post Posted on 26/12/2005, 15:23




Si....sì....io adoro i bambini!!!!! wub.gif



Posta sis e...auguri!!!
 
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ste&james
view post Posted on 4/1/2006, 11:07




piccola se nn continui ti vengo a cercare e ti picchio....^^....dai mi sento sola senza le tue ff.....continuaaaaa....
 
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*drusilla*
view post Posted on 4/1/2006, 21:26




eccomi...puff...puff...

enjoy!


Chapter 13 – Errore d’espressione

Buffy gli rivolse un sorriso nervoso e registrò come si sentiva imbarazzato al pensiero che lei non lo amasse—doveva essere come picchiarlo mentre lui era già sul pavimento e si pentì nello stesso istante in cui lo aveva detto. I suoi sentimenti erano confusi ma in fondo sapeva cosa provava per lui.

“Vederti di nuovo, non è facile…e non lo è nemmeno dirti cosa provo, ti ho pensato per tutti questi anni e ti ho amato a distanza. Tu sei l’unico uomo con cui io…”

“Oh” gli occhi di Spike si allargarono—era stato davvero l’unico per lei.

“E quando ti ho rivisto era insieme a quella bella mora e ti stringeva così tanto che vi pensavo innamorati pazzi. Mi sono messa a pensare a quante ragazze hai avuto…sei una star…probabilmente moltissime”

“Solo Dru” rispose piano cercando di rassicurarla, e poi pensò che anche lui aveva molte domande a cui attendeva risposta.

“Vedo. Grazie. Un piccolo errore di cammino. La amavi?” Buffy non riusciva a fermarsi, diceva a se stessa che avrebbe dovuto lasciare lui per primo a farle domande, ma le sue paure uscivano dalla sua bocca sotto forma di domande e non poteva soffocarle.

“Non realmente. Penso che avrei potuto, ma tu rimbombavi nella mia testa e non riuscivo a tenerti lontana dai miei pensieri, ogni giorno pensavo all’estate che avevamo vissuto insieme. Per sei lunghi anni ho sognato di te, e vivevo senza uno scopo, perché senza te il mondo è scuro e senza senso e aveva il gusto di cenere nella mia bocca”

Buffy si rese conto che Spike era innamorato di lei come lei lo era di lui.

“Sembravi felice mentre ero nella stanza con te allo studio”

“Certo, ti pensavo. Troppo cieco per vedere che eri lì di fronte a me. Ricordi la sera al Bronze, quando mi avevi vestito come se fossi stato il tuo bambolotto Ken? Tu ballavi quella canzone fantastica e che qualcosa mi ha colpito qui” Spike mise la mano sul petto “Mentre ero sulla limousine che venivo allo studio ho sentito la stessa canzone alla radio e non ho smesso un attimo di pensarti”

“Oh”

“Era questa la ragione per cui non volevi fermarti e parlare con me? Per Willow?” Spike cercò nei suoi occhi una risposta.

“Parzialmente. Molto. Non sapevo come comportarmi, era così strano e tu avevi questa meravigliosa vita ricca di successo e film e tutto quello che desideravi…”

“Non tutto…” Spike le accarezzò una guancia “…non avevo te”

“Non potevo smettere di pensare che avrei incrinato la tua vita perfetta. Non riuscivo a non pensare che tu stessi meglio senza me e Willow nella tua vita” Buffy sospirò.

“Non potrei mai stare bene senza te, amore. Sono felice che tu me l’abbia detto, immagina se avessi saputo di Willow da altre fonti, allora sì sarei stato veramente arrabbiato con te”

Buffy fece un mezzo sorriso “Sì. Speravo non andasse così. Ero così nervosa al pensiero di non potertelo dire”

“Adesso so di lei…hai avuto la decenza di farmelo sapere e mi stai dando l’opportunità di decidere che essere o no il padre di Willow, ti ringrazio per questo” Spike si avvicinò un po’ di più a Buffy, la stava osservando mentre si arricciavo i capelli sul dito e non potè non pensare a come era bella alla bassa luce della stanza—era tenera e dolce.

“Spike. Quando avrai deciso, allora parleremo anche di noi…decideremo riguardo i nostri sentimenti e se vogliamo stare insieme” Buffy guardò in profondità nei suoi occhi e continuava a tormentarsi i capelli, lui le sorrideva così dolcemente che lei spostò lo sguardo—avrebbe pagato un milione di dollari per sapere cosa pensava di lei mentre la guardava così.

“Sono un uomo paziente, Buffy. Posso aspettare quanto vuoi per capire cosa di dice il tuo cuore, ma devo chiederti una cosa”

“Certo, fai pure” sorrise lei, felice della deviazione a proposito delle domande sulla figlia.

“Posso baciarti adesso?”

Buffy sentì un brivido correrle lungo la schiena, arrossì guardandolo negli occhi, ma gioì vedendo il modo sincero in cui la desiderava. Ingoiò a fatica, questo non era esattamente la domanda che si aspettava ma non poteva rifiutare—desiderava baciarlo più di quanto volesse lui.

Avvicinandosi al suo uomo, sentì le sue labbra protendere in anticipo. Appena lui catturò le labbra di Buffy, il suo cuore cantò e lei si sciolse tra le sue braccia. Spike la baciò nel modo più tenero che poteva, resistendo al desiderio di entrare nella sua bocca e di baciarla sempre più profondamente. Staccandosi un attimo vide il suo sorriso stordito e lo fece ridere a sua volta.

“Wow” Buffy prese respiro e ghignò imbarazzata “E’ molto meglio di come ricordavo”

Spike si leccò il labbro inferiore e rise ammettendo con se stesso che lei aveva ragione—era dannatamente meglio di come ricordava. Guardandola mentre finiva il suo drink sentì il cuore esplodere nel suo petto, voleva essere dentro di lei, ma non voleva andare troppo in fretta e poi c’era l’argomento ‘figlia’.

“Stai bene?” domandò Buffy toccandogli il ginocchio e Spike sentì la pelle rabbrividire sotto i jeans.

“Sì. Che ora è? La mancanza di cibo e di bevande è pesante”

Lei sorrise e guardò l’orologio—si stava facendo tardi e doveva alzarsi presto per il lavoro il giorno seguente.

“Buffy…so che in una…beh…casa così piccola non capita di avere dello spazio in più, ma…” la prese in giro lui.

“Tu pensi che ti lascerei tornare a casa con la tua deliziosa macchinetta blu dopo che hai bevuto? No, no…c’è una stanza per te capo accanto alla mia”

A Spike piacque l’idea di dormire vicino a lei, era quasi più bello di stare nella sua stessa camera. Buffy si alzò e lui la seguì.

“Leggero” Buffy si girò verso di lui guardando la bottiglia e capì che ne avevano bevuto più della metà e per di più a stomaco vuoto, lo prese per un braccio aiutandolo a salire le scale.

Spike lasciò che Buffy lo condusse su, sentì come se l’iniziale shock per Willow stesse regredendo—la bionda aveva ragione e lui non era certo leggero.


tbc
 
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stefy_william
view post Posted on 4/1/2006, 21:41




sì sììì sìììììììììììììììììììììììììììììììììì.....come sono feliceeeeeee....druuuuuuuuuuuuuuuuuu tataaaaaaaaaa....finalmenteeeee e poi tenerissimi quando si baciano.... wub.gif
xò adesso vedi di nn farmi aspettare troppo....continuaaaaa!!!!tvb
 
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75 replies since 9/12/2005, 15:19   2764 views
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