Daughter of Prophecy by
Ashlee Tradotta: Manu (kaikan); Stefania (BuffyAnneSummers); Tania (strawberry85)
Raiting: NC17
Genere: Romanzo, Azione, Angst
Warnings for: Violenza, Sesso
Pairing: Spike / Buffy
Disclamer: Appartiene tutto a Joss Whendon e Co.
Summary: E se Buffy non fosse la cacciatrice? Se non avesse mai vissuto la vita che si supponeva vivesse? Infatti, se Buffy fosse la figlia di Angel e Darla? La figlia di due vampiri – spedita a Sunnydale, quando venne scoperto che era più sicuro per lei allontanarsi dal pericoli che suo padre deve affrontare ogni giorno. Cresciuta lontano dalla sua famiglia, Elizabeth Angel è conosciuta come Buffy Summers. Una forte guerriera, che si sta avvicinando un pò troppo al vampiro di cui sui padre si è fidato per farla proteggere.
Nota dell’autrice: Questo è un pò diverso da qualsiasi altra cosa che ho scritto, ma ne sono orgogliosa, così spero che vi piaccia. In tutto il corso della storia, sarà menzionata la cacciatrice - Lucy Hannove. Lei (in gran parte) ha vissuto la vita di Buffy che noi conosciamo Ci saranno alcune differenze, ma non molte (la differenza principale: lei non è stata risuscitata dopo gli avvenimenti di ‘The Gift’) e la gravidanza nella trama di Angel ha preso posto durante la 6 stagione di Buffy - questa storia parte da quel momento. Qualche dialogo del capitolo 1 appartiene a Joss Whedon e Tim Minear.
Link dove trovare la ff originale: http://www.whispersofeternity.com/DaughterofProphecy.htmlOppurehttp://www.spikeluver.com/SpuffyRealm/viewstory.php?sid=9533Traduciamo con il permesso dell’autrice.Vi avvisiamo che i capitolo sono 40.Capitolo 1 - Figlia Del Destino. “Starai bene,” Angel bisbigliò, accovacciandosi vicino al corpo di Darla, tenendo la sua mano nella sua.
“No,” disse tristemente Darla. “No, io penso di no. Una volta che sarà uscita, io non starò bene. Io non starò bene e tutto… No so come mi sentirò.” Vedendo la pioggia cadere dalla faccia di Angel che rappresentava le lacrime che voleva evidentemente versare, lei sentì improvvisamente il panico attraversarla. “Angel,” bisbigliò. “Il nostro bambino sta per morire proprio qui in questo vicolo.” Sentendo un senso di pace mentre lo guardò, sorrise al ricordo. “Tu sei morto in un vicolo.. ricordi?”
“Ricordo,” lui disse con una voce soffocata.
“Vorrei dire che mi dispiace,” lei bisbigliò, fissando la pancia sporgente. “Vorrei dirlo e pensarlo, però… non ci riesco.” Facendo una pausa per un momento, Darla fece un sorriso incerto. “Non mi dici, che va bene così?”
Considerandola per un breve momento, Angel scosse la testa.
“No”
“No,” lei ripeté capendo. “Non puoi dirlo, vero? Abbiamo fatto tante cose terribili noi due insieme. Causato tanta distruzione! Fatto tanto... male!,” disse ansimando mentre un'altra contrazione l'attraversò. “Non possiamo rimediare al male commesso, lo sai, non è vero? ”
“Si,” Angel rispose dopo un momento.
“Questo bambino.. Angel, questa è l’unica cosa buona che noi abbiamo mai fatto insieme!.”
Soffocando indietro le lacrime, lui alzò lentamente la mano di Darla verso le labbra e premette un bacio gentile sul dorso di questa.
“L'unica cosa buona,” lei continuò mentre Angel abbassò gli occhi, premendo la fronte sulla sua mano tentando di tenere le lacrime sotto controllo.
“Assicurati di dirglielo.”
Sentendo ansimare, Angel sentì la sua gola serrarsi mentre la mano che stava tenendo si disintegrò improvvisamente diventando polvere. Guardando dove Darla era distesa solo un momento fa, i suoi occhi si allargarono quando vide la piccola bambina, giacere nella pioggia, piangendo per essere protetta e scaldata come era solo un momento fa.
Fissando il neonato con senso di meraviglia, Angel prese attentamente il bambino e l'avvolse nel suo cappotto, asciugandolo e tenendolo al caldo.
* * * * *
“Tutto sembra essere in ordine,” l’infermiera disse con un sorriso amichevole, guardando da Cordelia alla bambina. “Abbiamo bisogno di un nome.”
“Elizabeth,” Angel disse con un sorriso mentre entrò nell'area. “Il suo nome è Elizabeth.”
“Elizabeth Angel. Molto bene. Congratulazioni sig. Angel,” disse l’infermiera, scrivendo una nota sul suo blocco ed allontanandosi.
Prendendo sua figlia, sentì un senso di sollievo, lei finalmente era al sicuro. Si era occupato dei demoni e niente minacciava la sua piccola bambina… per adesso.
* * * * *
“Angel, possiamo parlare un momento?” Wesley chiese, mettendo la testa fuori dell'ufficio mentre guardava l'altro uomo parlare con sua figlia.
“Sì,” Angel rispose, camminando verso Cordelia e dandole il piccolo fagotto “Vai da lei,” disse con voce dolce, assicurarsi che la bambina fosse al sicuro prima di andare verso l'ufficio. “Che succede, Wes?”
“E’ meglio se ti siedi,” disse quietamente Wesley.
La sua faccio divenne una maschera fredda, Angel sedette di fronte a lui. “Che succede?”
“Dobbiamo parlare di Elizabeth.”
“Cosa? E’ felice, E’ sana. E’ una bambina normale.”
“A parte che ha appena un mese ed un elenco di nemici,” Wesley rispose.
“Che stai dicendo?”
“Non ho nessun dubbio sul fatto che tu la possa proteggere… ma penso che è ora di discutere delle misure alternative per lei.”
“Cioè?”
“Non penso che sia al sicuro qui.”
“Così ci sposteremo,” Angel rispose, Alzandosi dalla sedia. “Noi andremo in qualche altro posto e sarà al sicuro.”
“Mi hai frainteso,” disse scuotendo la testa. “Io penso che lei non sarà al sicuro con te”
Vedendo l’espressione chiusa sul viso di Angel, Wesley si sentì leggermente allarmato ma rimase in piedi. Amava quella piccola bambina e si rifiutò di recedere su quello che sentiva fosse giusto, anche se sapeva che Angel non si sarebbe separato volentieri da lei.
“Cosa ti aspetti che faccia, Wes?” chiese, la sua voce più alta per la rabbia. “La spedisca all'orfanotrofio più vicino e speri che non venga presa da un famiglia che la maltratti o negligente?”
Ignorando il sarcasmo che era unito al suo tono, Wesley scosse la testa e diede un pezzo di carta ad Angel. Sapendo che potevano essere spiati in quel momento, non era troppo disinvolto nelle informazioni che stava facendo circolare.
Coprendo la carta con una mano, Angel lo guardò, il suo cipiglio si approfondisce quando vide le semplici lettere.
R.G.Facendo un segno verso la porta Angel corse praticamente attraverso l'albergo con Wesley dietro, guadagnando un'occhiata strana da Cordelia mentre passarono.
Camminando nel cortile, Angel si passò una mano sul viso, tentando di controllare le sue emozioni di rabbia. “Cosa mi stai dicendo di fare?”
“Chiama Rupert,” Wesley disse con una voce gentile. “Vedi se è disposto a prenderla o trovare un luogo per tenerla al sicuro… cambiando il suo nome…firmato tutti i documenti.”
Sentendo il suo torace stringersi, Angel spiegazzò la nota nella mano, chiudendo gli mentre tentava di controllare le sue emozioni. “E pensi che questo la terrà al sicuro?”
“Penso che la terrà viva.”
Gettando uno sguardo attraverso le porte dell'albergo e vedendo Cordelia che camminava per l'atrio col piccolo fagotto nelle sue braccio. Il fagotto per cui farebbe qualsiasi cosa per proteggere.
“Faccio la chiamata.”
* * * * *
Angel sentì come se il suo cuore si stesse rompendo. Guardando per la stanza alle facce compassionevoli, sentì come se stesse iperventilando, scuotendo la testa al pensiero ridicolo.
“Noi ci prenderemo cura di lei, Angel” Willow disse con un sorriso gentile, camminando via all'altro uomo. “È quello che Lucy avrebbe voluto.”
Chiudendo i suoi occhi al sentire menzione la cacciatrice che ancora amava, Angel accennò col capo, soffocando indietro le sue emozioni mentre tentava di non pensare al suo salto dalla torre. Tentando di non sentirsi in colpa per il fatto che sarebbe dovuto essere là.
Schiarendosi la gola, Angel guardò per la stanza, vedendo che ognuno lo guardava - qualcuno compassionevoli, qualcuno indifferente, e più di uno pieno di odio puro.
”Cosa succederà?” Angel chiese, guardando Giles. “Wesley non mi ha messo al corrente di tutti i dettagli. Pensava che sarebbe stato più sicuro se lo avesse fatto lei.”
“Il suo cognome è Summers per tutti gli scopi medici e legali,” disse, guardando la bambina che dormiva. “Vivrà con Willow, Tara, e Dawn nella Lucy…alla residenza Hannover. Dawn ha la piena proprietà della casa, e Willow e Tara sono abbastanza forti per proteggerla se qualcosa dovesse decidere di venire. La storia formale è che lei è la figlia di mia sorella ed io la faccio passare per la mia propria figlia per allevare.” Giles gesticolò a Tara. “Tara non è di Sunnydale, così è più credibile che fa parte della mia famiglia. Oh… e il suo nome è Buffy,” lui finì, sopprimendo la spinta di alzare gli occhi al nome ridicolo che tutte le donne avevano scelto per la bambina. Lui aveva ceduto facilmente quando tutti si era alleati contro di lui, spiegando che Buffy derivava dal nome Elizabeth e lei doveva avere un nome vicino al proprio.
“Buffy,” Angel ripeté con un cenno, ingoiando il grumo nella sua gola mentre la diede a Willow. “Prenditi cura di lei.”
“Lo faremo” disse con un sorriso, tubando alla bambina mentre Tara, Dawn, ed Anya si affollarono intorno a lei.
“Wes ha detto che non è sicuro che io la controlli troppo,” Angel disse a Giles, tentando di soffocare le lacrime. “C'è solamente un numero di cellulare nella sua borsa per l’emergenze. Io verrò in città a controllarla di tanto in tanto, ma probabilmente non sarà troppo spesso.”
Giles accennò col capo, vedendo l'altro uomo guardare bramosamente alla bambina. Non gli piaceva Angel. E aveva le sue buone ragioni, considerato che era stato quasi torturato a morte dalle sue mani, ma riconobbe il dolore della perdere per un bambino. Il dolore della perdita di Lucy era ancora troppo fresco nel suo cuore ed era passato quasi un anno. Lui aveva tentato di ritornare in Inghilterra e davvero stava organizzando la sistemazione il giorno che Wesley aveva chiamato con la rivelazione che due vampiri erano riusciti a creare una bambina umana. Sapendo che non poteva rifiutare l'opportunità di tenere la bambina al sicuro, Giles era stato d'accordo a formulare un piano per farla arrivare a Sunnydale.
Angel baciò dolcemente la cima della testa di sua figlia, dicendo a bassa voce un ciao trsite prima di girarsi per affrontare il resto della stanza, il suo sguardo fisso si rivolse presto al vampiro biondo che guardò l'intera interazione mentre si inclinò contro il muro, le sue braccio sul torace con un'espressione annoiata sulla faccia.
Chiamando tutto quello che era, Angel stette in piedi, chiamando la sua presenza come un Maestro Vampiro, anima o senza anima, mentre lui indicò a Spike e poi la porta. Con un sospiro pesante, Spike si spinse via dal muro e seguì fuori il suo grandsire.
“Che c’è, Nonno?” Spike chiese, accendendosi una sigaretta appena l’aria della sera colpì la sua faccia.
“Non mi aspetto che tu capisca quello che sto passando. Non mi aspetto che tu sappia quello che si prova ad abbandonare qualcuno che ami molto. Amare qualcuno abbastanza per fare qualsiasi cosa per tenerlo al sicuro-”
“Fermati giusto là,” Spike ringhiò, mettendosi diritto ed avanzando verso l'altro uomo. “So precisamente come è, non pensi per un secondo -”
“Non sto parlando di Lucy,” disse Angel, mettendo le sue braccio sul torace. “Sto parlando di mia figlia. Ho fiducia di tutti in quella stanza, e anche se non ho fiducia in te … ho fiducia che la terrai al sicuro.”
“Quello che, lo pensa solo perché ho fatto un paio di buone azioni avendo un anima adesso?”
“No,” Angel rispose, scuotendo la testa. “Ma se credo a questo o no, adesso sto provando a fidarmi di te che ti prenderai cura di lei…a tutti i costi.”
Spike sospirò prima di accennare col capo. “Consideralo fatto.”
* * *
Buffy – 1 Anno“Sp…Spike,” la piccola bionda annunciò orgogliosamente mentre indicava al vampiro che sedeva sulla sedia, guardò circa il negozio.
Il resto dello Scoobies, disperso nel Magic Box, fissò di colpo la bambina prima che loro tutti girassero il loro sguardo su Spike.
“Per favore non mi dire che il nome di Capitano Perossido è la prima parola di Buffy,” Xander implorò come Spike guardò per la stanza con un'espressione divertita.
“Chi l'avrebbero pensato, cucciolo?” Spike rispose con un riso soffocato. “Ad un anno è capace di imparare il mio nome prima del tuo. Cosa ti dicono su questo le tue funzione cerebrali?”
* * * *
Buffy - 5 Anni“Ma io non voglio andare a scuola,” la piccola ragazza mugolo sporgendo le labbra. “Perché non posso stare con Spike durante il giorno? E’ divertente e può insegnarmi le cose.”
“Mi dispiace, Buffy,” Giles disse scuotendo la sua testa. “È non-negoziabile.”
“Che significa non- ne-o-bile?” chiese, le sue treccine andarono di lato come inclinò la testa per studiare suo zio Giles.
“Buon lavoro, Osservatore” Spike mormorò dal suo posto nell'angolo. “Non ha cominciato ancora iniziato la maledetta scuola e sta già insegnandole il vocabolario sbagliato.”
“Hai detto maledetta” Buffy disse con una adorabile risatina.
Spike chinò la testa come Giles lo folgorò con lo sguardo mentre Buffy cantava sullo sfondo.
“Maledetta, maledetta, maledetta scuola. Non andrò alla maledetta scuola.”
* * * * *
Buffy - 7 Anni“Per piacere, Spike,” Buffy implorò con un ghigno falsamente dolce.
“Non lasciando questa casa, Principessa” Spike rispose, scuotendo la testa, le braccio sul torace.
“Ma hai pomesso,” lei disse con occhi larghi, la sua pronuncia scorretta sembrava anche più adorabile di conseguenza. Ancora però non era abbastanza per rompere le difese di Spike.
“Non ho fatto nessuna cosa. La Rossa verrà con te.”
“Lei è venuta l'anno scorso,” Lei disse, guardando verso Willow e Tara che stavano tentando di non ridere al vampiro agitato. “E quello che mi hai pomesso e che saresti venuto te con me questo anno.”
Sentendola tirare un po’ sul dal naso, Spike guardò in su, sentendo la sua risolutezza sparire mentre vide i suoi occhi acquosi, guardandola giocherellare con l'orlo del suo piccolo vestito verde. “Bene,” mormorò. “Andiamo.”
“Siiii!” disse allegra, gli occhi tristi che scomparirono misteriosamente appena ottenne quello che voleva. “Willow ti ha fatto anche un costume. È nella camera da letto.”
“Io penso di no,” disse, sparando a Willow una faccia di morte.
“Ma Spiiiikke,” Buffy uggiolò. “Io sono Campanellino , e se noi stiamo andando a fare ‘dolcetto o scherzetto ’, devi essere Pietro Pan.”
“Per l’inferno maledetto,” Spike mormorò, prendendosi la faccia tra le mani sconfitto.
* * * * *
Buffy – 10 Anni“Paparino!” Buffy urlò, volando tra le braccia di Angel appena uscì dalla sua macchina. “Sei in ritardo,” disse con una voce di finto rimproverò.
“Mi dispiace, tesoro,” disse Angel. “ Io era tenuto sotto controllo e non potevo uscire dalla città fino a poche ore fa.”
“Vampiri?”
Angel sospirò, desiderando che sua figlia di dieci anni non conoscesse il male di questo mondo in così giovane età. “Sì,” lui disse con un cenno, vedendo l’intera gang uscire dalla casa.
“Come li hai uccisi?” lei chiese, facendo trasparire la sua naturale curiosità.
“Io, uh io non penso che dovrei dirtelo.”
“Oh, è okay,” Buffy disse sminuendosi con un movimento della mano. “Spike mi sta insegnando come lottare. Dice che sono naturale a sparare con la balestra.”
L'espressione di Angel immediatamente si scurì. “SPIKE!”
Niente era visibile, eccetto un flash di capelli biondi ed il suono di risata sospesa nell'aria.
* * * * *
Buffy - 13 Anni“Dove stai andando, Principessa?” Spike chiese, guardandola su ed in giù quando lei aprì la porta.
“Ballo di scuola,” lei rispose, sorridendo a Spike come lui attraversò la casa e si sedette sul divano.
“Quello è una prova?” lui chiese con un sopracciglio alzato.
“Si,” lei rispose, seguendolo nel soggiorno. “Come ti sembro?”
Dentro il semplice vestito rosa che arrivava alle sue ginocchia e le dava un look ancora più innocente le maniche coperte, Spike fede spallucce. “Stai bene, pet.”
Uno sguardo triste sembrò attraversare la sua faccia prima che lei andasse rapidamente via. Spike stava quasi per fare commenti quando Willow entrò nella stanza.
“Ehi, Rossa,” disse con un sorriso.
“Ciao, Spike,” lei disse con un sorriso amichevole prima di rivolgersi a Buffy. “Sei pronta? Lui dovrebbe essere qui tra pochi minuto.”
“Si! Pronta per andare.”
“Aspetta,” Spike disse confuso. “
Lui?”
“Sì,” Willow disse eccitata. “Buffy ha il primo appuntamento.”
“E perché io non ne so niente?”
“Perchè sappiano che sei troppo protettivo, come adesso,” Dawn disse con un sorriso mentre entrò nella stanza.
“Ha solamente tredici anni,” Spike continuò indignato. “Lei è troppo giovane per un appuntamento.”
“Precisamente -
tredici!” Buffy rispose, le sue braccio sul suo torace. “Come un
adolescente. Che mi ha chiesto di andare al ballo e io sto andando.”
“E chi è questa checca?” lui chiese, alzandosi e camminando verso di lei.
“Il suo nome è Trevor,” lei rispose, controllando il suo trucco nel piccolo specchio sul muro.
Sentendo bussare la porta, la velocità di vampiro di Spike lo fece volare attraverso la stanza, aprendo la porta per rivelare un ragazzo che sembrava nervoso , tenendo una scatola nelle sue mani.
“Chi se?” lui chiese, sapendo precisamente chi era questo ragazzo ma volendolo spaventare lo stesso.
“T-Trevor.”
“Quali sono le tue intenzioni?”
“Spike!”
Nascondendo il brivido mentre tre voci irritanti suonarono dietro di lui, Spike le folgorò sopra la sua spalla prima di rivolgendosi di nuovo al ragazzo e lasciando che la sua voce diventasse un bisbiglio. “Fai qualsiasi cosa a le e dovrai vedertela con me,” lui disse piano, lasciando brevemente il suo demone balenare in superficie e sorridendo come il ragazzo saltò. Lui poteva quasi vedere la sua mente chiedersi se quello che aveva visto fosse la sua immaginazione.
“Ciao,” Buffy disse alle donne nella casa prima di tirare il braccio di Spike per fargli lasciare la posizione intimidatoria. Camminando oltre lui, lei sorrise a Trevor ed accettò con gratitudine la scatola che ora era ammaccato per la pressione con cui l’aveva stretta.
“Chi è ?” lui chiese a bassa voce a Buffy, facendo un passo indietro quando il vampiro Spike raccolse l’affermazione e lui fece un passo in avanti.
“Chi, Spike? Nessuno,” lei rispose tranquilla, sparandogli un'occhiata come il ringhio di avvertimento attraverso l'aria. “Ci vediamo alla macchina,” lei disse con un sorriso, ritirandosi quando Trevor corse prima di girare affrontare Spike. “Bene?” lei chiese. “Non mi dici di divertirmi?”
“Perchè?” lui chiese, unendo le braccia mentre la guardò. “Io sono nessuno, ricordi?”
Eliminando la distanza tra loro, Buffy gli fece un sorriso prima di mettersi in punta di piedi per baciare la sua guancia. “Lo sai che ti voglio bene,” lei disse con un sorriso leggero prima che suoi pensieri andassero alla deriva. ‘Non sai quanto. '
[Nota dell'autrice: Questa era semplicemente preparazione - l'inizio è dal prossimo capitolo, le cose diventano più interessanti con Buffy diciassettenne].continua..
allora che ne pensate??